Una lunga intervista, esternando quella spontaneità che ha colpito i napoletani fin dal suo approdo in riva al Golfo.
Un Driest Mertens tout court in una corposa chiacchierata rilasciata per le colonne del Guerin Sportivo, a firma del collega Massimo D’Alessandro. Ambizioni ancora vive, limpide nelle parole del folletto belga: “Siamo una grande squadra, ci è mancata qualche vittoria. Sono convinto che si possa fare qualcosa d’importante, portare l’Europa League a Napoli”. Dries a cuore aperto, spaziando dagli affetti a quel feeling mai nascosto con città e piazza. Di seguito vi riportiamo qualche stralcio dell’intervista del numero 14 partenopeo.
Schietto e sereno – Sono un’ottimista per natura. Mi sveglio con il sorriso e così vado a dormire. Sono felice di ciò che sono, di quello che la vita mi ha donato, sono valori e principi che la mia famiglia mi ha inculcato. L’importante è intraprendere la giornata con lo spirito adatto, rapportandoti agli altri con sincerità si ha tutto per essere una persona positiva. Nella vita è importante potersi guardare allo specchio e dirsi cosa è giusto e cosa sbagliato. Questa è la chiave del mio benessere.
Kate – Suo cugino era il mio compagno di classe alle elementari, la sua scuola era di fronte alla nostra. Ci siamo conosciuti quando io avevo undici anni e lei dieci, fu amore a prima vista, una cotta impossibile da descrivere. Solo qualche anno dopo sono riuscito a conquistarla, siamo fidanzati da dodici anni e ne sono innamorato come dal primo giorno. Ci sposeremo l’estate prossima, i preparativi sono già avviati, il luogo per ora lo teniamo per noi. Vogliamo avere un figlio subito. Vorrei nascesse in Italia, un figlio napoletano sarebbe il massimo.
Futuro – Voglio restare a Napoli a lungo, ho un contratto di tre anni e voglio rispettarli a pieno. Possiamo puntare in alto, fare grandi cose. Se vogliono mandarmi via…io a Napoli sto alla grande, benissimo. La maglia azzurra è ormai parte di me.
Pino Daniele – Nel tempo libero ascolto musica rap, non ho cantanti o gruppi preferiti. Nella mia playlist ultimamente ho moltissime canzoni di Pino Daniele. Il sentimento e la reazione dei napoletani alla sua morte mi hanno colpito nel profondo. Quando al San Paolo tutti cantano i coro “Napul’è” mi vengono i brividi.