La quiete dopo la burrascosa tempesta nel primaverile pomeriggio del San Paolo. Il gruppo di Rafa Benitez ritrova la propria essenza e regola una Fiorentina mai in partita, semplicemente annichilita da un collettivo che ha riproposto tante di quelle qualità che nell’ultimo periodo erano state accantonate.
Difesa e mediana impeccabili – Ottimo il lavoro sulle fasce di Maggio e Strinic, impeccabile Albiol mai in difficoltà al cospetto di un attacco sempre insidioso e prolifico come quello di Montella, ardore e grinta nella prestazione di Koulibaly. Fosforo e peso in mediana, dove Gargano ha vinto una quantità indicibile di contrasti, rubato palloni con costanza e dedizione supportando sempre i compagni con continui raddoppi e ripiegamenti da incorniciare. Ordine e senso della posizione per David Lopez, da perfetto metronomo.
Spettacolo sulla trequarti – In attacco le note liete non si contano, il ritorno di Callejon autore di di un assist perfetto per Hamsik e ritornato alla rete chiudendo un digiuno che perdurava dalla trasferta di Cesena. Impossibile non citare il guizzo dello slovacco, perfetto tra le linee a firmare il 2-0 come nei tempi migliori, a corredo di una prestazione da leader fin dal suo ingresso in campo. Nota al merito per lo scampolo di gara ad altissimo livello di Lorenzo Insigne, ormai pienamente recuperato, incisivo, sgusciante e autore dell’assist per il 3-0 partenopeo griffato dal numero 7 azzurro. Sempre dal pacchetto offensivo arriva il migliore in campo della sfida del San Paolo: Dries Mertens.
Una sinfonia – Lo stato di forma è smagliante, è ormai una certezza da molte gare. Anche quando il Napoli ha dato il peggio, con gare abuliche e senza nerbo, il folletto di Leuven ha sempre mostrato una marcia in più. Sciolto nel passo e nel dribbling secco, sempre pronto alla giocata individuale o al servizio dei compagni. In questo Napoli – Fiorentina ha danzato sul pallone, giostrato per larghissimi tratti della gara come vero e proprio regista sulla trequarti. Un punto di riferimento, pallone tra i piedi in cassaforte. Autore del goal del vantaggio con un destro superbo per precisione, potenza, una conclusione chirurgica alla quale Neto ha solo potuto concedere uno sguardo, null’altro. Sempre più uomo squadra, completamente in simbiosi con gruppo e piazza, Mertens leader in campo e fuori, con dichiarazioni mai banali, ripresenta il suo biglietto da visita da trascinatore per questo finale di stagione partenopeo.
Edoardo Brancaccio