La partita di ieri sera, probabilmente, è stata l’emblema della stagione del Napoli. Un tourbillon di emozioni, difesa rivedibile e giocate spettacolari in avanti. Un gioco intermittente che fa pensare ad un approccio a volte troppo tenero degli uomini di Benitez che, spesso e volentieri, non riescono a chiudere partite che sembrano semplici a causa di una superficialità intrinseca.
ACCELLERAZIONI IMPROVVISE – In Italia, si sa, è favorito chi riesce a vincere le partite 1-0, la difesa è il reparto più decisivo per la vittoria dei campionati e la Juventus ne è la riprova. Il Napoli, con la sua filosofia così europea, sembra peccare troppo spesso di presunzione. Ieri sera contro il Cesena, dopo aver recuperato lo svantaggio iniziale di Defrel, gli azzurri si sono rilassati troppo, concedendo agli emiliani di ritornare in partita e pareggiare allo scadere della prima frazione. Un problema più psicologico che fisico, come dimostra il secondo tempo degli azzurri, giocato praticamente sempre nella metà campo cesenate.
TROPPE RIMONTE – Quella di ieri sera rischiava di essere l’ennesima occasione persa di questa stagione. Uno stratosferico Mertens ha trascinato gli azzurri ad una vittoria fondamentale che mantiene accese le speranze di Champions. Troppe, però, rimangono anche le rimonte degli avversari, soprattutto al “San Paolo” dove Cagliari, Palermo, Inter e Wolfsburg (anche se ininfluente) sono riuscite a recuperare un doppio svantaggio. Mancanze di concentrazioni fatali che hanno fatto mordere le mani a parecchi tifosi partenopei e, siamo sicuri, anche a De Laurentiis e Benitez.
Adesso serve compattezza, una squadra solida e attenta negli ultimi 180′ minuti di una stagione che sarà decisiva per il futuro dei partenopei. Con due vittorie la Champions è assicurata, questo Napoli ha tutte le carte in regola per raggiungerla, ma guai ad abbassare la guardia e ad allentare la giusta cattiveria agonistica in campo se non si vuole ricordare questa stagione come quella dei rimpianti.
Renato Natella