Napoli batte Real Cesena 3 a 2. L’Armata Azzurra rischia anche con i neocadetti romagnoli che mettono in campo la loro ultima risorsa: la dignità. E Defrel, che apre i giochi segnando un gol al San Paolo che al Cesena mancava da 33 anni. Per fortuna di Pecchia – stavolta Benitez non c’entra, si fa per dire – c’è Mertens in gran vena, l’unico che pare prendere sul serio una partita che può valere la Champions e che gli altri azzurri affrontano con lo spirito di una scampagnata. Dries pareggia 1-1. Gabbiadini, un altro che a scherzare non ci sta, porta in vantaggio il Napoli. Tre gol in sei minuti. Il pubblico inquieto si rilassa ed ecco Defrel-bis, un pareggio tafazziano con la difesa e Andujar all’altezza della sua fama.
Niente di nuovo sotto il sole e mentre i sapidi telecronisti di Sky raccontano un match da favola tocca di nuovo a Mertens riportare la desolata compagnia alla realtà: 3 a 2. E lì si inchioda il risultato nonostante un’imperiosa rovesciata di Brienza che spaventa Andujar e un rigorino invocato dai romagnoli per fallo di Gabbiadini. Meglio sorvolare. Meglio pensare che di provincialotte e derelitte che si sono mangiate una ventina di punti napoletani il campionato non ne offrirà più: con la Juve e la Lazio si dovrebbe rivedere la squadra migliore, quella che ha messo a segno centotrè gol ma non ha mai appreso l’arte sublime di difendersi con ordine e naturale superiorità. Si è avuta addirittura l’impressione, ieri sera, che il Napoli volesse racchiudere nei novanta minuti l’immagine dell’intera stagione che, dopo l’uscita disastrosa dall’Europa League, rischia di essere fallimentare.
Il prossimo esame, a Torino, con una Juve che in veste apparentemente dimessa s’è permessa di battere l’Inter a San Siro. Poi, l’addio al “San Paolo” con la Lazio. C’è da giurare che Benitez farà di tutto per essere ricordato così come era stato sognato. C’è da sperare che Higuain torni a prendere sul serio se stesso: un campione largamente superiore alle ultime prestazioni. In Juve-Napoli un duello da vivere a suon di gol fra lui e Morata per farsi rimpiangere dal Real. Fuori l’orgoglio, Pipita.
Italo Cucci per Il Roma