Dieci giorni di passione, prima di tirare le somme. E’ il momento dell’impresa, poi chi vuole andare…

Due partite alla fine. Due gare al termine di una stagione che sicuramente sarà ricordata tra quelle più logoranti della recente storia del Napoli. Fossero tutte così in fondo, con una squadra impegnata fino alla fine a cercare di raggiungere obiettivi sia in Italia che in Europa. Una stagione accompagnata, sin dai suoi albori, da tante polemiche che l’hanno accompagnata fino ad oggi. L’eliminazione in Champions League ha condizionato tanti, troppi giudizi, che nemmeno la vittoria della Supercoppa, o il bel cammino in Europa League, sono serviti a mitigare. Ora però, per il bene comune, è arrivato il momento di mettere da parte tutte queste polemiche: ci sono due partite da giocare, due finali che non si possono sbagliare.

PARTITA DELLA VITA – La prima contro la Juventus. Al di là delle tante storie sulla contemporaneità con il derby (una faccenda che rende ancora una volta ridicolo il calcio italiano e chi l’amministra), a Torino servirà l’impresa: la Juve 2 ha dimostrato il suo valore sabato scorso a San Siro. Il Napoli dovrà scendere in campo allo Stadium giocando una di quelle partite che restano nella storia. Vincere, mettendo così in condizione Lazio e Roma – semmai ce ne fosse bisogno – di evitare qualsiasi giochetto. Poi i biancocelesti tra una settimana, per strappargli il terzo posto e perchè no, vendicare quella maledetta eliminazione in semifinale di Coppa Italia.

POI LE SCELTE – Sono 10 giorni di passione, bisogna mettere da parte le polemiche e remare tutti nella stessa direzione. Quella Champions League che poi bisognerà conquistare ad agosto tramite il preliminare. Con quale allenatore, e con quali giocatori, lo scopriremo poi. Perchè a fine stagione Aurelio De Laurentiis sarà chiamato a delle scelte, anche dolorose se necessario: farà bene ad ascoltare tutti i calciatori, e a capire chi davvero vuole restare a Napoli, indipendentemente dalle competizioni cui si prenderà parte. E se la Champions League sarà posta da qualcuno come condizione non negoziabile, sarà meglio dirsi addio. E reinvestire i soldi delle eventuali cessioni su calciatori che vedano Napoli come un punto di arrivo e non come un trampolino di lancio verso altri lidi.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

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