Cinque mesi fa sotto il cielo di Doha il Napoli sollevava la Supercoppa italiana strappandola alla Juventus. Ben 120 minuti non bastarono a decidere il vincitore, fu la lotteria dei rigori a premiare gli azzurri. La serata di Higuain, che con la sua doppietta s’impose come leader dell’undici di Benitez, la partita di Rafael, che con la mano di richiamo tolse il rigore di Padoin dall’incrocio, la notte di tutti i napoletani. Sono cambiate molte cose da quella Supercoppa, ma una cosa non è mai mutata: il Napoli è stato sempre discontinuo, capace di alternare vittorie roboanti a sconfitte disastrose. Un cruccio inspiegabile per una squadra abituata a regalare serate del genere.
Qualcosa in questi cinque mesi è cambiato però negli interpreti, a partire da Higuain, un tempo leader ed ora criticato dagli stessi tifosi che l’hanno osannato. Su di lui sono ricadute quasi tutte le colpe della sconfitta in terra ucraina che ha portato all’eliminazione in Europa. Ma anche Rafael, altro protagonista della Supercoppa di Doha, ha visto il suo destino cambiare in pochi mesi: le incertezze, la panchina, la partenza imminente. Qualcosa poi è cambiato negli obiettivi. Il Napoli ha perso la Coppa Italia ed è uscito in modo tutt’altro che indolore dall’Europa League, restando aggrappato ormai soltanto al terzo posto.
Terzo posto che passa dalla Juventus, a distanza di cinque mesi. Stavolta è diverso. I bianconeri sono campioni d’Italia, hanno vinto la Coppa nazionale e giocheranno a giugno la finale di Champions League. Il Napoli invece ha perso ogni sicurezza sul proprio futuro: Benitez è destinato all’addio così come una buona parte della rosa. Eppure, ancor prima di terminare la stagione, gli azzurri vogliono regalarsi un’altra soddisfazione: di nuovo con la Juventus. A dimostrazione che non sarà mai una partita come le altre.
Vittorio Perrone
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