Una sentenza pesante, senza alcun appello possibile. Benitez sul banco degli imputanti, aspetti tecnici e comunicativi alla berlina, senza risparmiare l’operato di Riccardo Bigon. Sullo sfondo, il futuro del club partenopeo, che non appare roseo dal punto di vista economico dopo la gestione biennale del tecnico madrileno.
Duro il parere del collega ed esperto di mercato Alfredo Pedullà, che dalle colonne del suo sito ufficiale non nasconde il suo disappunto sull’epilogo della stagione partenopea, sotto ogni punto di vista: “Rafa Benitez ci aveva detto che avrebbe dovuto parlare con la famiglia e poi avrebbe deciso se restare a Napoli. Lo ha detto per mesi e mesi, fino a scoprire che all’improvviso – mica tanto – è finito in cima alla lista del Real Madrid per il dopo Ancelotti. Magari senza considerare che – dopo gli attestati di ieri – non è escluso che Florentino Perez possa fare retromarcia su Carletto. Nel frattempo il Napoli ha continuato a regalare incompiute su incompiute: gli errori dei singoli, ma anche un’organizzazione complessiva senza certezze. Così da due anni, ormai.
Il Napoli ha formidabili interpreti negli ultimi trenta metri, basterebbe (anzi sarebbe bastato) organizzare tutto il resto con un minimo di criterio. Nulla. Adesso non resta che sperare in un’impresa della Roma sulla Lazio, altrimenti il Napoli sarà fuori da tutto. Ha perso la Champions in estate nei preliminari, poi la Coppa Italia, poi l’Europa League. Tutto. E siamo ancora qui a cercare un lampo che ci faccia capire uno straccio di organizzazione complessiva. Avremo tempo e modo di parlare di tante situazioni sopravvalutate, non ultima quella relativa a Bigon (esaltato da una parte della stampa, chissà perché) che se al momento ha soltanto una proposta – quella del Verona – dopo sei anni di Napoli un motivo ci sarà. A meno che Rafa non decida di portarlo a Madrid, da capire con quale ruolo. Già, la cosa più assurda è questa: Benitez pensava e pensa al Real (fino a prova contraria…) e sta lasciando ilNapoli nelle tenebre. A mani vuote, per ora, senza un centesimo in tasca”.