CAFFÈ AZZURRO – Low profile e toni bassi, l’eredità più grande che Benitez lascia a Napoli

Tra poco più di ventiquattro ore la panchina azzurra sarà vacante, in attesa di un successore che – De Laurentiis dixit – dovrebbe essere annunciato nei primi dieci giorni di giugno. Si chiuderà quindi domenica la seconda e probabilmente ultima esperienza italiana di Rafa Benitez. Dopo l’addio forzato all’Inter, è arrivato il momento di lasciare Napoli.

Lo spagnolo, arrivato due anni fa, era stato ingaggiato dal presidente per quel salto in avanti da compiere in campo nazionale ed internazionale. E’ sempre inutile ricordarlo, ma i patti erano questi. Questo salto non c’è stato, visto che due terzi posti non possono rappresentare un evoluzione rispetto al periodo mazzarriano. Può essere presa in considerazione la semifinale di Europa League, se non fosse arrivata la più che bruciante eliminazione ai danni della Dnipro.

Sotto il punto di vista materiale, Benitez lascia una squadra che ha ancora bisogno di crescere e che non è diventata grande con lui. Per questo motivo, l’eredità più grande che lo spagnolo tramanderà al successore sarà quella che in questi due anni, i toni dalla panchina azzurra non si sono mai alzati. Benitez ha dimostrato, ieri nella conferenza stampa ed in generale in questi due anni, di essere un vero e proprio uomo di calcio, uno sportivo con la s maiuscola. 

Gli si può imputare di tutto dal punto di vista tecnico e sportivo, ma sempre rispettando la persona, che in un calcio italiano pieno di personaggi di dubbia entità, ha sempre preso la distanza da inutili polemiche e teatrini vari. Benitez è stato duro quando c’era da essere duro (si vedano le discussioni con Mauro a Sky) ed ha saputo smorzare l’ambiente quando si potevano creare polveroni mediatici contro arbitri, sistema e cose varie. Ha pagato in silenzio quando è stato ingiustamente punito, nella trasferta di Parma. 

Di lui ci ricordiamo gli slogan, alcuni dei quali hanno fatto tendenza, come il famoso “#cipuòstare” rivolto alla Juve e poi ci ricordiamo le tante tante conferenze stampa in cui si parlava di calcio, quello sano, quello giocato. Per questo motivo l’augurio più grande che si può fare al nuovo tecnico è sì quello di migliorare i risultati di Rafa, ma anche quello di continuare su questa strada tracciata dallo spagnolo. Se ne può perdere qualcosa in simpatia verso i tifosi o verso la stampa, ma si guadagna tutto in umanità e signorilità.

Rafa Benitez, grazie ed auguri per il tuo futuro.

G. Sgambati

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