Mancano ormai circa 36 ore al match clou contro la Lazio: il Napoli si gioca un’intera stagione e di conseguenza il futuro. Non solo il prestigio della Champions, ma soprattutto la possibilità di ricavare grosse somme dalla qualificazione – sempre dopo aver superato i preliminari – da reinvestire sul mercato. “Questo è il primo anno in cui chiuderemo il bilancio in rosso”, ha dichiarato giovedì in conferenza De Laurentiis. Ciò a voler dimostrare quanto siano indispensabili i circa 40 (ed oltre) milioni di euro che incasserebbe la società azzurra dall’Europa.
IL NAPOLI CHIAMA, NAPOLI RISPONDE – E quanto sia importante conquistare la qualificazione, lo sanno anche i tifosi. Anche quelli che avevano smesso di crederci. Anche quelli che avevano riposto già la propria sciarpa nell’armadio, perché ormai sfiduciati dopo l’ennesima caduta, questa volta a Torino con la Juve. Ma poi i 90 minuti che hanno riacceso le speranze partenopee: la Roma batte inaspettatamente la Lazio nel derby e rimette in gioco il Napoli. Da allora un susseguirsi di emozioni, sogni e rimpianti: “Ah, potevamo chiuderla prima”, il pensiero di molti. Il destino, però, ha voluto dare di nuovo un’altra possibilità e soprattutto il potere di cambiare le cose. Da spettatori del proprio futuro a padroni e protagonisti di esso. Ed ecco che il Napoli chiama, e Napoli risponde: si va verso il sold out a Fuorigrotta, con 50mila cuori pronti a sostenere i propri beniamini, di nuovo come prima, come quando il San Paolo era l’arma in più degli azzurri, tanto temuta e invidiata da tutti. Un’arma che forse quest’anno è mancata.
UNA BOLGIA AL SAN PAOLO – La caccia al biglietto nelle ultime ore è frenetica. Pochi, pochissimi i tagliandi ancora in vendita. Per spingere il Napoli verso la Champions, per sognare l’Europa dei grandi. Domani servirà una bolgia, un tifo assordante, senza se e senza ma, dal primo all’ultimo minuto. Resettare ogni pensiero e scacciar via le voci degli ultimi mesi, delle ultime settimane e soprattutto degli ultimi giorni, al dir poco surreali. L’inferno del San Paolo deve tornare ad ardere.
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