Il day after di una delle più grandi delusioni calcistiche degli ultimi anni di questa città. Mugugni e brontolii verso chiunque oggi vesta quella maglia azzurra o faccia parte dei tesserati della società partenopea.
Facile sparare a zero, tanti gli obiettivi papabili nel cercare i colpevoli di questa sconfitta sportiva che mina il futuro prossimo del calcio napoletano. Uno spareggio che ha avuto il sapore amaro del doppio vantaggio laziale ed il gusto prelibato nel vedere i propri beniamini, scrollarsi la paura di dosso nel tentare di recuperare lo svantaggio. Il dolce del pareggio acciuffato con uno scatto d’orgoglio di un gruppo di uomini che spesso (troppo) ha sbagliato proprio in questo particolare, in un’annata scellerata. L’agrodolce del rigore conquistato da un Maggio a tratti superlativo, per voglia ed abnegazione. Infine, vedere quel pallone calciato da uno dei beniamini azzurri finire, neanche lontanamente, vicino alla porta difesa da Marchetti.
Tutti colpevoli, nessuno escluso. Si vince e si perde tutti insieme e quando c’è da gioire o soffrire è bene che lo si faccia tutti insieme. Tanti errori ben distribuiti in una stagione che aveva di buono, forse, solo il punto di partenza con la stagione dello scorso anno ed il terzo posto conquistato, sciolinando bel gioco.
Un mercato che ha lasciato non pochi dubbi in tante scelte. La partenza a cuor leggero di Fernandez, Pandev, Dzemaili, Behrami; il ritorno di Gargano, l’idea di Callejon di cambiar aria e l’addio di Reina. Gli arrivi di Koulibaly, Michu, De Guzman, David Lopez nella speranza continua di veder sbarcare uomini forse di ben altro spessore. Il fantasma Zuniga e l’ottimo Gabbiadini.
La disfatta di Bilbao con una qualificazione gettata alle ortiche nella prima uscita stagionale di una banda che più che una sinfonia suonava steccando nei momenti catartici. Da quell’avvenimento in poi il Napoli due di Benitez si è accartocciato su se stesso con spasmi evidenti in una sfida dietro l’altra. Tante le partite bucate, troppe le occasioni mancate in una stagione che tra campionato, Coppa Italia ed Europa League non ha concesso una sola gioia.
Unica nota positiva il regalo natalizio ai suoi tifosi, in una sfida ai bianconeri lontano dall’Italia e portando a Napoli una coppa che mancava da qualche annetto. Quando c’è stata la necessità del cambio di marcia, del pigiare sull’acceleratore, gli uomini in maglia azzurra hanno sempre sbagliato, escludendo solo Wolfsburg.
Una squadra da dottor Jekyll e Mr Hyde che ha, col passare dei mesi, dilaniato quanto di buono seminato negli anni addietro. Dnipro, l’ultimo evidente giro di boa, mentre si parlava colpevolmente più di contratti che di campo. Higuain scelto quale colpevole di una doppia sfida che ha sorpreso, e non poco, anche per le decisioni arbitrali.
Quindi chi i colpevoli? Chi ha la bravura di puntare il dito contro un solo capro espiatorio? Chi è capace di trovare invece chi non ha compartecipato a quest’annata? Benitez, Higuain, De Laurentiis, Bigon…si vince e si perde tutti insieme. Oggi possiamo esser sicuri che ognuno di loro ha colpe equamente distribuite.
Serve far tesoro di quanto vissuto ed esser pronti a far rialzare la macchina azzurra colma dell’entusiasmo dei propri tifosi.
Antonio Picarelli
Riproduzione Riservata