Delusione Argentina, Uruguay avanti

Il derby Rioplatense caratterizza il secondo quarto di finale della Coppa America 2011. Una finale anticipata che mette di fronte alcuni tra i migliori giocatori al mondo. L’Argentina, trovato il modulo vincente, si affida a Messi per eliminare un Uruguay che, nonostante l’assenza di Cavani, ha tante frecce al suo arco.

L’ “Albiceleste” si mostra subito con Higuain, ma è l’Uruguay ad andare già in vantaggio al ‘5 con una ribattuta di Perez sul colpo di testa di Caceres deviato corto da Romero. La partita è dura e vivace, la “Celeste” isola in avanti Forlan e Suarez per difendere con le unghie e con i denti l’1-0. Ma su una veloce ripartenza argentina Messi perfora tutta la retroguardia uruguayana e serve un cross perfetto ad Higuain che non deve fare altro che spingere il pallone in rete. Messi diventa l’osservato speciale del centrocampista Perez, e la “Pulce” viene colpita ripetutamente. Ciò non spegne il suo impeto e quello dei compagni di squadra. Pareggio tra le due compagini anche nel conto dei gol annullati per fuorigioco (’30 e ’34), e al ’43 Forlan fa tremare la porta argentina con uuno stacco di testa pericolosissimo.

La ripresa inizia con la squadra di Batista proiettata completamente in avanti per sfruttare anche la superiorità numerica. Le occasioni arrivano a frotte con la premiata ditta Messi-Aguero-Higuain, ma i difensori uruguayani ed uno strepitoso Muslera ergono un muro davanti alla loro porta. Lugano e Suarez sfiorano il gol del vantaggio all’87 e al ’92. In mezzo, l’espulsione di Mascherano che ristabilisce la parità degli effettivi. Dopo i minuti di recupero si chiudono i tempi regolamentari di una partita dura e ricca di emozioni.

Nell’extra-time l’Uruguay prova a sorpendere un’Argentina leggermente provata dagli sforzi profusi nei primi novanta minuti e dai falli subiti. Ci va vicino al ’93 con Alvaro Pereira che sfiora l’incrocio a fuori area. Higuain, da par suo, al ‘103 colpisce un palo che grida ancora vendetta. Nella seconda parte dei supplementari cambiano gli interpreti (Forlan e Pastore) ma non la sostanza. Si va ai rigori dove Muslera consegna la semifinale all’Uruguay parando il rigore di Tevez e confermandosi man of the match.

Tra la delusione e lo sconforto del pubblico amico l’Argentina saluta la competizione. La fortuna e un insuperabile Muslera portano la “Celeste” avanti nel suo cammino verso il trionfo finale.

Giorgio Longobardi

 

Tabellino

Argentina-Uruguay 1-1 (4-5 d.c.r.)

 

Argentina (4-3-3) Romero; Zabaleta, Burdisso, G.Milito, Zanetti; Gago (‘100 Biglia), Mascherano, Di Maria (’72 Pastore); Messi, Aguero (’82 Tevez), Higuain. CT: Batista

Uruguay (4-4-2) Muslera; Maxi Pereira, Lugano, Victorino (’19 Scotti), Caceres; Perez, Arevalo (‘109 Eguren), Gonzalez, Alvaro Pereira (‘109 Gargano); Forlan, Suarez. CT: Tabarez

Marcatori: Perez (Uru); Higuain (Arg)

Ammoniti: Zabaleta, G.Milito, Burdisso, Gago, Tevez (Arg); Alvaro Pereira, Caceres, Gonzalez (Uru)

Espulsi: Perez (Uru); Mascherano (Arg)

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