“Vogliamo puntare sui giovani, perché chi è giovane ha una marcia in più. A me dà più soddisfazione avere in rosa ragazzi dai 20 ai 23 anni che possano crescere con noi. Stiamo creando un Napoli che sia forte nel tempo“. Queste parole furono pronunciate circa un anno fa – esattamente ad aprile 2014 – da Aurelio De Laurentiis, che sognava una squadra rinvigorita dalla forza delle giovani leve.
Un Napoli per il futuro e non a breve durata, da costruire step by step. Le premesse, a dire il vero, erano buone. Nei fatti, però, i passi in avanti non sono stati tantissimi. E se Jorginho, Ghoulam e Gabbiadini – tutti classe ’91 – sono stati acquistati nelle ultime tre sessioni di mercato, quel progetto non ha ancora preso il volo e i dubbi sono tanti. A partire dalla perdita di Armando Izzo, centrale difensivo classe ’92, quest’anno spesso titolare a Genoa, club arrivato sesto in Serie A. E, guardando i numeri del reparto arretrato azzurro nella scorsa stagione, forse, un posticino pure per lui non era poi così tanto un azzardo.
Ma non è finita qui. I rischi di un Izzo bis non sono del tutto debellati. Due nomi su tutti: Luperto e Dezi. Il primo, nato nel ’96, è uno dei giovani più interessanti provenienti dalla Primavera partenopea. Il difensore salentino, che ha esordito in Serie A lo scorso 3 maggio, è in comproprietà con il Lecce, ma il Napoli non ha fatto ancora sapere nulla. Situazione simile, anzi forse più complicata, per Jacopo Dezi (’92), tra i migliori centrocampisti in cadetteria nell’ultimo anno e a metà con il Crotone.
Domani ci sarà un incontro con l’entourage dei calciatori (Rileggi la nostra esclusiva), ma lo scarso interesse mostrato per queste due situazioni preoccupa, e non poco. Soprattutto per il modo di agire, in generale, con i giovani calciatori e lo scarso fiuto mostrato per trattative “intelligenti”, quelle in chiave prospettica, a basso costo, ma in grado di dare enormi frutti nel tempo.
E proprio da questi affari bisognerebbe ripartire, le possibilità sono proprio davanti agli occhi: José Mauri e Alberto Cerri, tanto per citarne qualcuna. Due giocatori di manco vent’anni – entrambi classe ’96 – interessantissimi e a costo zero. Sì proprio così, a zero. Senza rimetterci nemmeno un euro. Di proprietà del Parma, visto il fallimento del club ducale, si svincoleranno a breve. E mentre il Napoli sta a guardare, c’è già chi si muove. La Juventus li ha nel mirino e l’attaccante ormai ex Lanciano è ad un passo dalla firma in bianconero. Ma la storiella del fatturato non c’entra. Non qui. Si tratta solo di programmazione, quella che al Napoli, per ora, manca.
Andrea Gagliotti (Twitter: @AndreaGagliotti)
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