Da circa un anno Aurelio De Laurentiis e il Comune si stanno contendendo lo stadio San Paolo. La domanda è chiara: quanto serve avere uno stadio di proprietà al giorno d’oggi? La risposta: tanto. Ma quanto è realizzabile in una realtà come Napoli? Risposta: poco.
PRO – Lo stadio di proprietà ha rappresentato la fortuna di diversi club europei. Non è una cosa poco nota che in Italia, in ambito di impianti, siamo indietro anni luce. Soltanto la Juventus si è attrezzata, costruendo il suo stadio quasi quattro anni fa. La squadra di Torino ha potuto ritrovare certezze economiche anche e soprattutto grazie ai proventi dello Juventus Stadium. A seguire la società di via Turati dovrebbero essere Roma e Milan, segno che anche nel Bel Paese qualcosa sta cambiando. Da seguire anche l’esempio del Bayern, che con la sua Allianz Arena ha innescato un circolo virtuoso: il fatto che lo stadio fosse sempre pieno, associato alle vittorie europee riscosse dalla squadra, ha permesso ai bavaresi di ripagare il debito di 346 milioni in appena 9 anni, con ben 16 d’anticipo rispetto a quanto pattuito. I pro per realizzare questo sforzo economico notevole non mancano, specialmente se sarà ripagato da un progetto vincente a lungo termine.
CONTRO – Le difficoltà sono di tipo ambientale: Napoli non è una realtà semplice. Innanzitutto va considerato che la querelle tra ADL e De Magistris potrebbe seriamente degenerare in guerra aperta qualora sul tavolo vi fosse uno stadio nuovo, posta in palio più alta rispetto al restyling del San Paolo. Ma il quesito è anche più grande: i tifosi sono disposti a pazientare? Ci sarebbero da sopportare anni di transizione, di assestamento finanziario, di mercato al risparmio, il tutto per preparare un glorioso avvenire. Grandi sacrifici che una tifoseria come quella partenopea non sembra più disposta a sostenere. Specialmente se l’avvenire non dovesse essere, con assoluta certezza, glorioso, come accaduto all’Arsenal: i londinesi hanno il Fly Emirates Stadium da oltre 10 anni, ma non sono mai entrati tra le big d’Europa. E anche a Nord di Londra aleggia un certo malcontento. A Napoli, poi, tutto diventa più difficile, sia per i costi che per problemi di tipo logistico: dove costruire lo stadio? In città, abbattendo il San Paolo, in provincia, o addirittura a Caserta?
Al momento i contro superano i pro, ma nel calcio e nella vita mai dire mai. Importante è anzitutto creare una situazione di disgelo tra Aurelio De Laurentiis e De Magistris per avere uno stadio a norma. Per quello di proprietà, ci sarà tempo.
Vittorio Perrone