Termina l’intervista al vice capitano partenopeo, critico sugli errori del passato e carico al punto giusto in vista di una stagione all’insegna della riscossa. Vi ringraziamo per l’attenzione.
Promessa. Daremo tutto quest’anno. Da parte mia e da parte dei miei compagni il proposito è questo, uscire sempre a testa alta in ogni sfida, non come accaduto in alcune circostanze l’anno scorso.
Reina. Sono felicissimo del suo ritorno, è una persona positiva sia fuori che in campo. L’anno scorso mi ripeteva che voleva ritornare in azzurro, ci è riuscito. Un acquisto fondamentale perché ha grande voglia, vuole far meglio anche del primo anno in azzurro.
Obiettivi. Si parte per vincere qualcosa, c’è il feeling giusto per costruire qualcosa. Inutile fare proclami esagerati, viviamo alla giornata, c’è tutto per far bene.
Paolo Cannavaro. Gli sarò grato a vita, abbiamo sempre avuto un rapporto meraviglioso, è stato il primo ad accogliermi a Napoli e a farmi sentire subito a casa.
La piazza partenopea. Ho affrontato i pregiudizi dei miei conterranei al mio approdo in azzurro, a causa di etichette spesso esagerate e sbagliate. Ho convinto amici e parenti a venire a Napoli e si sono subito innamorati di una città meravigliosa. Dopo sette anni posso solo parlar bene di una città che mi ha adottato.
Meno goal. In passato avevo abituato i tifosi a goal importanti, negli ultimi anni però il mio ruolo è cambiato, ho compiti prettamente difensivi e quello è il compito più importante.
Quel goal alla Van Basten. Un paragone importante(ride). Siamo giocatori radicalmente diversi, lui è stato una leggenda. Ricordo bene quella sfida contro il Livorno, fu un goal davvero difficile da dimenticare.
Sarri e Benitez. Benitez era un tecnico all’inglese, preferiva farci rilassare. Sarri come detto è maniacale, sono comunque tecnici importanti, guidati dalla voglia di vincere.
Le qualità dei tecnici. Ogni allenatore in azzurro mi ha dato qualcosa, mi hanno insegnato qualcosa in più. Aspetti sia tattici che caratteriali per crescere e dare sempre il massimo negli anni successivi. Quest’anno è cambiato molto, Sarri è maniacale, non lascia mai niente al caso, ricorda in certi aspetti Mazzarri, si vede che è partito dal basso.
In azzurro dal 2008. Un onore essere ancora qui, abbiamo fatto un bel percorso insieme, son contento. Bisogna sempre dare il massimo continuare, dare sempre qualcosa in più.
Il vice capitano del Napoli, Christian Maggio, interverrà sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli.
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