Un Napoli ancora in fase di rodaggio perde 3-2 nel fortino del Nizza, l’Allianz Riviera, e lo fa mettendo in evidenza tutti i limiti della scorsa stagione: un attacco leggero e spietato coperto alle spalle da un centrocampo poco lucido – con l’eccezione di Valdifiori – ed una difesa fiacca e traballante nonostante le tante defezioni.
Si ricomincia, tutto da rifare dunque? Per quanto i più delusi tifosi partenopei desiderino già sul piatto le teste di presidente ed allenatore, la sconfitta con i francesi non deve per nessun motivo scoraggiare il tifo. Ci sono ben quattro aspetti da valutare che, analizzati in chiave realistica ed oggettiva, rendono la prestazione degli uomini di Sarri più che giustificata e non così negativa come pare.
1. Il Nizza, squadra della prima divisione francese, la Ligue 1, disputerà la prima di campionato tra 5 giorni. Qui le parole si sprecano: i transalpini sono decisamente più avanti sul piano fisico ed hanno schemi ben assimilati, grazie alla conferma dell’allenatore, Claude Puel, che si siederà sulla panchina dei rossoneri per la quarta stagione consecutiva.
2. Il Napoli schierato in campo, seppur non definito un Napoli B, è una squadra orfana di leader come Reina, Hamsik, Albiol ed Higuain – tutti alle prese con problemi di natura muscolare o fisica- calciatori in grado di fare la differenza, che sono stati rimpiazzati da alcune alternative ma soprattutto dai nuovi recenti acquisti Gabriel – che ha mostrato non poche incertezze – ed Allan. A partita in corso inoltre ci sono stati di debutti di Hysaj e Chiriches, gettati nella mischia pur figurando tra gli azzurri da neppure una settimana. La rosa di Maurizio Sarri è incompleta ed avrà bisogno di altro tempo per assimilare i nuovi schemi di gioco e per essere pronta all’inizio di campionato.
3. Le statistiche: le favorite al tricolore, Juventus e Roma, e le dirette rivali del Napoli, Lazio, Inter e Milan, non stanno brillando nelle amichevoli pre campionato. I campioni d’Italia si sono chinati di fronte ai modesti Borussia – già affrontati e sconfitti nella passata Champions – e Marsiglia, mentre i giallorossi hanno fatto un passo indietro perdendo, con una prestazione sottotono, a Lisbona contro lo Sporting. Laziali che come la Milano nerazzurra hanno decisamente deluso nelle amichevoli estive, mentre il club di Silvio Berlusconi, dopo un inizio di preparazione sottotono, è riuscito solo nelle ultime due uscite stagionali a battere i cugini nerazzurri e a resistere contro il Real Madrid di Bale e Ronaldo, perdendo ai calci di rigore.
4. Il clima nella città transalpina non è stato dei migliori, fuori e dentro il campo. Dapprima i tafferugli, a poche centinaia di metri dallo stadio, causati dai soliti incivili che hanno rovinato per l’ennesima volta l’immagine di un’intera città, poi la rissa sfiorata in campo con l’espulsione di Callejon – che in piena trance agonistica ha lasciato i partenopei in inferiorità numerica per 25 minuti – a causa del torello dei francesi che ha indispettito gli azzurri e che ha fatto intendere che di amichevole, in questa partita, c’era ben poco.
Quattro importanti considerazioni che di fatto scagionano il Napoli dalla consueta gogna mediatica e che fanno guardare al futuro con un pizzico di ottimismo in più. La squadra, radunatasi solo venti giorni fa – la stessa distanza di giorni che separa dalla prima di campionato- sta pian piano prendendo le sembianze del Napoli che verrà. Adesso sarà compito del tecnico trovare la definitiva quadratura del cerchio per tornare a sognare grandi traguardi!
Roberto Conenna
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