La difesa continua a creare difficoltà: contro l’Empoli ancora strascichi delle partite precedenti

Il Napoli esce dallo stadio Castellani di Empoli con le ossa rotte a metà. Per quanto si è visto nella prima frazione di gioco non si poteva gridare allo scandalo in caso di sconfitta degli uomini di Sarri, vista la più che sufficiente prestazione degli uomini di Giampaolo. In casa Napoli è emersa anche oggi una clamorosa disparità tecnico-tattica tra il reparto difensivo e quello offensivo che, a volte, sembrano non conoscersi minimamente.

CONTINUI PROBLEMI – Chi si attendeva la mano di Sarri sul reparto difensivo dopo le buone cose fatte vedere proprio ad Empoli nella scorsa stagione per ora è rimasto con l’amaro in bocca. Il tecnico non ha ancora dato il suo imprinting alla squadra sotto questo punto di vista e i sei gol subiti nelle prime tre giornate ne sono una prova più che chiara. Non solo: non contano da un punto di vista meramente numero, ma anche e soprattutto per come gli stessi gol sono arrivati. Non è bastato alternare Koulibaly e Chiriches nelle prime tre partite in campionato. I risultati sono stati gli stessi. Due gol di media a partita. Un numero che va assolutamente ridotto, considerando l’ottica del lungo periodo del campionato cadetto.

LE MOTIVAZIONI – Indubbiamente non è facile capire ciò che passa nella mente dei giocatori quando sono in campo, ma parte dei gol presi dal Napoli in questa prima parte di stagione hanno del grottesco. Ultimo, ma non per importanza, quello in data odierna di Saponara. Si è visto in particolare un Chiriches vagare per il campo senza alcun necessario criterio e alla lunga tutti questi fattori si riversano sul collettivo. Anche perché, nuovamente, è arrivato l’attacco a togliere le castagne dal fuoco, con l’estro di Insigne e Gabbiadini.

CAMBIO DI MARCIA – Non c’è molto tempo per analizzare gli errori. Giovedì c’è il primo match europeo del Napoli di Sarri contro il Bruges ed è necessario un cambio di marcia per il futuro. Il Napoli è appena entrato in un tour de force che durerà fino ai primi di ottobre. La strada imboccata non è quella giusta, ma indubbiamente c’è ancora tempo.

Con due reparti che viaggiano su due linee parallele sarà difficile trovare un punto d’incontro. Toccherà a Sarri fare da intermediario. Anche perché gli interpreti saranno questi, almeno fino al prossimo mercato di gennaio. È cambiato il maestro, ma per ora la musica è sempre la stessa.

Francesco Vassura

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