Se in due partite con un sistema di gioco nuovo (ovvero il 4-3-3) realizzi dieci reti e ne subisci zero un motivo ci sarà. Si dirà che il Club Brugge non era un avversario degno di nota. Ma la Lazio sì. E la prestazione del Napoli è davvero di grande livello, con ritmi elevatissimi per tutti i novanta minuti e grande qualità nelle giocate. Tra le tante cose che sono andate più che bene c’è il contributo offerto dagli esterni bassi (Ghoulam e Hysaj) e dagli esterni alti (Insigne e Callejon).
Le corsie laterali sono stata la vera arma in più sia in fase di possesso che in fase di non possesso contro la Lazio di Pioli. Insomma, il 4-3-3 sembra garantire maggiore copertura in chiave difensiva e la ‘solita’ qualità in chiave offensiva. La collaborazione da parte degli esterni nelle due fasi ha fatto la differenza, con Insigne e Callejon pronti a sacrificarsi quando c’era bisogno di coprire, e con Hysaj e Ghoulam che hanno spinto continuamente per garantire, in fase offensiva, la superiorità numerica in fascia.
Fase difensiva – Quando si vince per 5 a 0 analizzare la fase difensiva sembra quasi una formalità. E invece la larga vittoria del Napoli nasce proprio da una grande fase difensiva e dalla costante collaborazione tra terzini e ali. E infatti ogni volta che la Lazio attaccava, Insigne e Callejon erano i primi a rientrare per formare una linea a 5 con il resto dei centrocampisti:
Ogni volta che i terzini erano costretti a uscire in chiusura sugli esterni laziali c’era il recupero e il raddoppio da parte di Callejon e Insigne per garantire copertura continua:
Un contributo dunque determinante. Un contributo che garantisce la porta imbattuta. Un contributo dettato dalla straordinaria condizione mentale, più che fisica. E la prossima immagine sottolinea ancora di più questo aspetto:
Ed ecco che la prestazione di Insigne assume un valore e uno spessore maggiore. Lo ‘scugnizzo’ di Frattamaggiore ha lavorato duro in fase difensiva e incantato in fase offensiva.
Fase offensiva – Se Callejon e Insigne sono stati decisivi nella fase difensiva in aiuto di Ghoulam e Hysaj, questi ultimi due sono stati altrettanto decisivi in fase offensiva nel garantire per tutta la partita una continua spinta in fascia e continue sovrapposizioni. Già in fase di impostazione bassa, il Napoli sceglie una chiarissima disposizione tattica, con Jorginho che si abbassa tra i due difensori centrali, creando così una serie di triangoli con centrocampo e difesa, e Hysaj e Ghoulam che si alzano per dare profondità alla manovra:
Altro aspetto di grande importanza e che dimostra l’intelligenza tattica degli esterni del Napoli è la capacità di questi di disporsi mai in linea, ma posizionandosi sempre su due linee diverse. In questo modo non si creano mai passaggi in orizzontale e si garantisce al possessore di palla sempre due soluzioni di gioco. E infatti con Jorginho in possesso palla, Ghoulam si posiziona in ampiezza mentre Insigne stringe internamente al campo. Ed ecco che i due (Insigne e Ghoulam) non si trovano mai sulla stessa linea:
E, infine, come detto precedentemente, di grande importanza sono state le continue sovrapposizioni dei due terzini quando le due ali entravano in possesso palla. Soprattutto Hysaj ha garantito un gran numero di sovrapposizione. E infatti dalla corsia di destra i traversoni, sia bassi che alti, non sono di certo mancati. Nella prossima immagine si vede come, con Callejon in possesso palla, Hysaj si ‘preoccupi’ subito di andare in sovrapposizione in modo da creare la superiorità numerica in fascia:
L’analisi evidenzia l’apporto offerto dagli esterni. Un apporto nelle due fasi, offensiva e difensiva, che ‘regala’ cinque reti realizzate e zero subite. Un apporto che mister Sarri può avere solo avendo due uomini per ogni fascia. Proprio come garantisce il 4-3-3.
Salvatore Nappo