I colleghi de Il Roma hanno intervistato l’indimenticato Dino Zoff, doppio ex di Napoli e Juventus, in vista del big match di domani sera al “San Paolo”. Ecco l’interessante analisi del campione.
Si aspettava un inizio così in salita per Napoli e Juventus?
«A dir la verità no. Hanno difficoltà, alternano buone gare ad altre mediocri. Credo che al San Paolo si vedrà l’effettiva forza delle squadre in campionato perché nelle rispettive Coppe europee vanno bene».
Ormai il calcio è cambiato. Due big che si fanno fermare da due neo-promosse senza campioni, che cosa succede?
«Può succedere,hanno trovato squadre che si sono sapute difendere e hanno approfittato, vedi il Frosinone, di qualche distrazione di troppo per segnare il gol del pareggio».
Entrambe hanno voluto cambiare troppo e oggiAggiungi un appuntamento per oggi si ritrovano a rincorrere da lontano le prime posizioni…
«Certo. La Juve ha tanti giocatori nuovi, perdendo punti importanti ha bisogno di tempo. Così come il Napoli. Sono problemi che si presentano spesso, c’è bisogno di tempo ma capisco che in grandi piazze non si aspetta molto».
Il Napoli segna dieci gol in due partite e poi arriva a sfidare il Carpi e non ne realizza neanche uno… Questione di stimoli?
«Ripeto, sono delle difficoltà normali. La Juve non chiude la partita col Frosinone e viene ripresa, il Napoli ha fatto molta confusione ed è rimasta a secco dopo aver giocato benissimo contro la Lazio».
Sarri può essere il tecnico giusto dopo l’internazionalizzazione di Benitez?
«È uno che ha sempre fatto bene, adesso si sta giocando una chance importante e mi auguro che riesca a togliersi delle belle soddisfazioni anche nel Napoli. Se lo merita perché arriva dalla gavetta».
Allo spagnolo veniva perdonato quasi tutto perché aveva un passato importante, il nuovo allenatore è sempre nel mirino della critica…
«C’è anche questa componente, ma tanto dipende tutto dai risultati. Gli allenatori passano dal campo e se vinci non importa se hai tanti trofei in bacheca…».
Lei che ha giocato nel Napoli davanti sempre a tanti spettatori, come spiega un calo così forte della presenza di pubblico al San Paolo?
«Magari c’entra anche la televisione. Senza dimenticare che tanti stadi hanno problemi a livello di accoglienza. Poi se la squadra non va bene allora qualcuno pensa di rimanere a casa comodamente in poltrona. Se penso che ai miei tempi il Napoli faceva 50mila abbonati. Ma ripeto, il calcio è cambiato».
De Laurentiis viene sistematicamente imputato del fatto che non riesce mai a completare la rosa per raggiungere grandi traguardi?
«Beh, è un imprenditore e deve fare i conti con i bilanci».
Quanto può valere questa supersfida per il futuro delle due squadre visto che l’Inter è in fuga con cinque vittorie su cinque e una solo rete subita?
«Partire dal non prendere gol è un bel vantaggio. Non è una cosa nuova. Credo che questa partita dia una misura delle possibilità di ripresa delle due squadre. È una gara importante ma non è decisiva visto che siamo all’inizio. Con i tre punti non si deve pensare che sia tutto fatto, anche perché la stagione è lunga. Al San Paolo si capirà la salute delle due squadre».
Perché Napoli-Juventus viene sentita così tanto dai tifosi napoletani?
«C’è stato un lungo periodo, anche quando c’ero io, dove la Juve era ai vertici e e quindi batterla era una grande soddisfazione. E io ne sono qualcosa».
Lei è stato un gran portiere, cosa pensa di Reina che dopo un anno al Bayern Monaco è voluto tornare in azzurro per giocare e vivere soprattutto la città?
«Mi fa piacere. È un portiere che vuole giocare nel Napoli e anche se il Bayern era una grande squadra sempre di
panchina si trattava. Si è trovato bene nel primo anno di Benitez e con lui la squadra può fare meglio. Ha fatto bene a tornare».
Sarà una grande sfida tra i pali tra Pepe e Buffon?
«Indubbiamente, ma credo che sia una sfida per tutti».
Possibile che una squadra che ha uno degli attaccanti più forti al mondo come Higuaìn non riesca a fare grandi cose?
«Non basta un giocatore, ci vuole come sempre la squadra e Maradona era diverso. C’è bisogno di equilibri di squadra. Il singolo può dare un grande contributo in un gruppo ben affiatato».
Chi può essere l’uomo partita dall’una e dall’altra parte?
«È difficile perché il Napoli ha delle buone risorse in avanti, la Juve ha Pogba che è molto pericoloso».
Guardandosi per un attimo indietro e dovesse ricordare un episodio indimenticabile delle sfide tra Napoli e Juve quale potrebbe essere?
«Ce ne sono tanti. Quello che mi ricordo è un Napoli-Juve con Sivori in azzurro e con dei cazzotti tra Salvadore e Panzanato. L’immagine precisa è questa».
Per concludere, come finirà la gara del San Paolo?
«Beh, tifo per entrambe…».