39′ tra corsa e applausi, Insigne si conferma fondamentale e il Napoli scopre un altro campioncino

Uno due di classe con Higuain, tiro e rete: Lorenzo Insigne lascia il suo marchio nella partitissima con la Juventus, regalando al Napoli la rete dell’1-0, al termine di un’azione condotta magistralmente sull’out sinistro, con la gentile partecipazione del Pipita, non solo bomber ma anche uomo assist, a conferma della sua importanza in questa squadra.

Ma Insigne si sta dimostrando parimenti fondamentale: sei presenze, tre reti. Sempre presente nelle azioni offensive con ben tredici assist serviti ai compagni, pronto anche a tornare in copertura se la squadra è in difficoltà. Intelligente nel leggere i movimenti dei compagni, capace di velocizzare la manovra e il palleggio, ma soprattutto di assumersi quelle responsabilità che, forse negli anni passati, gli mancavano. Sarri lo considera pedina fondamentale nel suo scacchiere, gli ha dato fiducia e Lorenzo sta ripagando il mister a suon di prestazioni all’altezza della situazione. L’uscita dal campo, dopo soli 39′, a causa di un fastidio al ginocchio operato lo scorso anno, non mina comunque la prestazione di un ragazzo che, finalmente, ha deciso di volersi consacrare una volta per tutte nel calcio che conta. La sua, nonostante la brevità, è una prestazione da applausi, che il San Paolo gli concede a scena aperta.

Il Napoli sta trovando sempre più un campioncino, fondamentale negli schemi della squadra e capace di mantenere, dall’inizio del campionato ad oggi, sempre un’alta intensità, giocando, weekend dopo weekend, sempre al massimo. Un tassello che tornerà utile sicuramente anche per la Nazionale: per Insigne, si sa, l’Europeo è uno stimolo ulteriore a far bene ma, sicuramente, si sentirà orgoglioso di star dando il meglio con i colori della squadra che ama e che ormai sente sempre più sua. Così come succede nelle favole più belle, dopo piccoli momenti di tensione, anche a Napoli si è seduto sul trono un secondo Lorenzo il Magnifico, che non delizia le folle con il “Chi vuole esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”, ma dando calci ad un pallone, correndo su una fascia, segnando e servendo assist ai compagni, per la gioia sua e di un’intera piazza, sempre pronta a sognare.

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