Dries Mertens, un raggio di luce con qualche nuvola di troppo: il belga ancora a sprazzi

Il Napoli, nel reparto offensivo, non ha nulla da invidiare a nessuno. Probabilmente, il reparto avanzato che ha in mano Sarri è un serbatoio pieno di qualità da sfruttare sempre più, come se fosse inesauribile e trovasse sempre nuova linfa. Con così tanti tenori, insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tra questi rientra, ovviamente, anche Dries MertensIl folletto belga è una spina nel fianco per ogni difesa, praticamente un pericolo costante ma, al di là di buone prestazioni, Mertens ha ancora tanto da lavorare e Sarri, da maestro qual è, sa che il giocatore può dare molto di più al Napoli rispetto a quanto fatto in queste prime sei giornate di Serie A.

MANCANZA DI CONTINUITÀ – Forse, quel che più manca a Mertens in questo momento, è la continuità: devastante in Europa League contro il Club Brugge, in campionato invece, dopo 236′ totali di gioco, ancora nessuna rete. La sua presenza è fondamentale per la squadra, riesce a spaccare le difese avversarie e a mandare in totale confusione i difensori, ma spesso gli è mancato quel guizzo in più capace di fare la differenza. Luci, per ora poche, e ombre, che non stanno di certo mostrando al Napoli il giocatore che tutti ormai conoscono. Nella serata di sabato, durante la sfida con la Juventus, ci si aspettava un Mertens più propositivo e meno arrendevole, forse anche più incisivo. Non è stato così, ma tutto è passato in secondo piano: la vittoria è della squadra e quindi, legittimamente, anche sua, ma il lavoro per il belga è ancora tanto. Può e deve essere più incisivo, più cattivo, meno sprecone e distratto. Col tempo, sicuramente potrà conciliare tutto ciò che, per ora, gli è mancato.

MENO INDIVIDUALISMO, PIÙ GIOCO DI SQUADRA – Molto spesso il belga si perde in un bicchier d’acqua: cerca la giocata, dimenticandosi dei compagni e del fatto che è importante vincere, al di là di chi vada in goal. Arrivato negli ultimi venti metri, Mertens sembra avere i paraocchi: molto spesso cerca il guizzo vincente, a volte lo trova, altre è più sfortunato. Il concetto però deve essere chiaro: la squadra viene prima di tutto, la vittoria è l’obiettivo principale, se poi ci scappa il goal, ben venga, ma si gioca con e per i compagni. Ed è per questo che, se avesse servito Callejon sabato, Mertens non avrebbe gioito per un goal suo ma per il compagno che, in quel momento, avrebbe messo la partita al sicuro. Acqua passata, il Napoli esulta per i tre punti e si gode Mertens, anche a mezzo servizio, nell’attesa che queste ombre scompaiano definitivamente e lascino, una volta e per tutte, solo la luce che il belga è capace di accendere, quando vuole, ogni qualvolta scenda in campo con la giusta carica.

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