Le ultime prestazioni hanno finalmente riportato l’entusiasmo attorno al Napoli, la squadra di Sarri ha infatti convinto anche i tifosi più scettici dopo le prove di forza offerte in ordine con Club Brugge, Lazio e Juventus. Tutte queste gare hanno in comune un fattore indispensabile che ha permesso il cambio di rotta: il nuovo modulo di gioco. Con il 4-3-3 i partenopei hanno risolto quei gravi problemi che da anni si portavano dietro, la compattezza difensiva su tutti. Anche nel mezzo passo falso di Modena con il Carpi gli azzurri hanno concesso pochissimo agli avversari, mostrando come con questa disposizione la squadra riesca a tenere il campo in maniera perfetta.
Chiunque abbia avuto modo di vedere il Napoli delle ultime settimane avrà notato come gli azzurri abbiano finalmente un’anima, come adesso ci sia la cattiveria necessaria per mantenere risultati in bilico e, soprattutto, di come adesso la manovra si sviluppi attraverso un gioco corale senza affidarsi alle sole invenzioni dei singoli. Sì perché negli ultimi anni erano le doti dei singoli calciatori a produrre gioco, mentre adesso sono i singoli che beneficiano dello stesso gioco. Tutte queste componenti si ritrovano sotto un’unica parola: identità. Il Napoli adesso, a differenza degli scorsi anni, ne ha una e deve ringraziare il proprio tecnico per questo: gioco al massimo con due tocchi, difesa alta e pressing asfissiante. Questi i segreti del Napoli work in progress targato Maurizio Sarri.
La ritrovata identità partenopea porta di conseguenza al secondo fattore indispensabile per una squadra di calcio: l’equilibrio. Il Napoli da quando ha adottato il nuovo sistema di gioco ha notevolmente migliorato lo score delle reti subite (soltanto 1 in quattro gare), ma soprattutto la squadra è migliorata sul piano delle occasioni concesse agli avversari: 2 i tiri in porta concessi alla Lazio, addirittura 1 quello del Carpi, e soltanto 3 quelli concessi alla Juventus (fonte: legaseriea.it). I numeri non mentono, gli azzurri stanno diventando giorno dopo giorno una squadra sempre più solida.
Con queste premesse sarebbe semplice pensare ad un Napoli lanciato verso la vetta della classifica, eppure per effettuare quest’ultimo passo manca ancora una caratteristica: la continuità. Gli uomini di Sarri infatti, oltre ad aver fatto risultato pieno con Lazio e Juventus, hanno anche lasciato per strada punti preziosi come quelli con il Carpi, formazione nettamente inferiore che però è stata in grado di bloccare Higuain e compagni sullo 0-0, dimostrando ancora come gli azzurri soffrano contro avversari chiusi che non lasciano spazi in retrovia. In un campionato senza padroni, come quello che si sta prefigurando, e con valori tecnici molto simili, sarà la continuità nelle prestazioni e nei risultati a fare la differenza. Dunque è questo l’ultimo passaggio che il Napoli dovrà completare per diventare una squadra che sia in grado di puntare al piazzamento in zona Champions League. E perché no, anche a qualcosa di più.
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Pasquale Giacometti
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