Spesso la carriera di Maurizio Sarri è stata paragonata a quella di Arrigo Sacchi, entrambi allenatori di provincia trasportati da un momento all’altro nel mondo dei top club. L’ex allenatore del Milan ha commentato, attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport, l’ottimo avvio di stagione del Napoli anche grazie all’apporto dell’ex allenatore dell’Empoli. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.it: “Andare contro la storia non è semplice in un paese prevalentemente conservatore, dove il gioco ha conosciuto pochi sviluppi e poche novità. Da sempre per avere successo occorrono idee chiare che mettano al centro del progetto la squadra ed il gioco, e per questo vengono ingaggiati allenatori che hanno come obiettivo il collettivo e il gioco che ne è il motore. In questo contesto il presidente del Napoli De Laurentiis ha avuto un’idea coraggiosa che si sta dimostrando vincente: l’assunzione del maestro Sarri. Maurizio, non più giovanissimo, ha allenato per molto tempo tra dilettanti e semiprofessionisti e solo ultimamente in B e per un anno in A. Per questo è stato accolto con freddezza da tifo e critica. Il sud, considerato erroneamente più conservatore del nord, questa volta si è dimostrato più attento e competente.
L’Empoli di Sarri incantava per conoscenza, armonia e organizzazione, e il suo tecnico per versatilità e capacità tattiche. Se Maurizio aveva fatto tanto ad Empoli, dove poteva arrivare a Napoli con calciatori di maggiore qualità? Era essenziale però l’appoggio del club per farlo esprimere al massimo. È quello che è successo e ora il Napoli sta incantando tutti per la bellezza di gioco e i risultati che ne conseguono. Però è importante che tutta la struttura, dal magazziniere fino ai giocatori, dia il meglio di sé. Non scordiamoci che il calcio è uno sport di squadra con momenti individuali e non il contrario. Inoltre il singolo può far vincere una partita, ma solo la squadra può far vincere un campionato. Di tutto ciò anche Higuain ne sta beneficiando: mai si era espresso a questi livelli, così come Messi è migliore nel Barça che nell’Argentina. Quando il gioco è il leader, tutti ne traggono vantaggi e così è stato anche per i vari Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Hamsik, Insigne, Allan. Solo una vera squadra nello spirito del gioco permette una connessione che si trasforma in sinergia, che moltiplica le qualità di tutti. Credo che sia limitativo pensare che il singolo possa fare sistema. Complimenti alla società, all’allenatore Sarri e ai giocatori che hanno compreso quanto sia importante fare squadra in uno sport di squadra e avere un gioco che li guidi. Bravi e continuate così”.