Jorginho tra rinascita in azzurro e sirene inglesi. Ecco la strategia del Napoli

Pochi mesi per ritrovare sé stessi e consacrarsi a livelli importanti. Una parabola in ripida ascesa quella di Jorginho, da comprimario con la valigia in mano a colonna portante del progetto partenopeo. Ombre e musi lunghi ormai alle spalle, così come quella velata aura d’incompiutezza che ha avvolto il centrocampista di Imbituba nell’arco della scorsa stagione.

Un lavoro totalizzante, quello di Maurizio Sarri sulle qualità del regista ex Hellas, fin dai primi passi del nuovo percorso azzurro nel ritiro trentino di Dimaro. Una crescita repentina, superando di gran lunga quanto messo in mostra nei primi, ottimi, 12 mesi di Serie A divisi tra la parentesi scaligera e primi scampoli in azzurro da titolare indiscusso.

Vertice basso per eccellenza, in grado di macinare chilometri, rubar palla ed impostare con lucidità e precisione, direttore d’orchestra in pectore del collettivo del tecnico ex Empoli. Doti, numeri, che non hanno esitato nel destare l’interesse di numerosi club europei, su tutti l’Arsenal, che da tempo scruta il centrocampista italo-brasiliano. Classe ’91, flemma da veterano ma ampi margini di miglioramento, tutti da scorgere in un futuro che appare ricco di sfumature ambiziose, profilo a dir poco allettante per i progetti di Arsene Wenger.

Progetto, quello dei gunners, che non collima con i piani azzurri, questo è certo. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna di Repubblica, per la prossima settimana è previsto un incontro tra Cristiano Giuntoli e l’entourage del giocatore, sul tavolo adeguamento e prolungamento contrattuale fino al 2020, a margine dell’attuale scadenza nel giugno 2018.

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