Un centrocampista che non fece mai breccia nel cuore dei tifosi azzurri

Nasci tifoso partenopeo, cresci con i colori azzurri tatuati addosso e come ogni bambino sai a menadito i giocatori che hanno indossato negli anni la casacca color cielo.

Oggi “qui fu Napoli” è andata a scovare un centrocampista del passato di origini sudamericane approdato a Napoli nella stagione ’94-’95. Dopo l’addio di Marcello Lippi che aveva riportato contro ogni pronostico il Napoli nel calcio europeo la squadra fu affidata a Vincenzo Guerini. Le cessioni preziose di Ferrara alla Juventus, Di Canio al Milan e Thern e Fonseca alla Roma indebolirono considerevolmente la squadra partenopea. Arrivarono buoni giocatori che non riuscirono a colmare le lacune lasciate dall’addio di giocatori di assoluto valore. Cruz dallo Standard Liegi, l’attaccante Massimo Agostini e Benny Carbone dalla Roma i nomi più blasonati. Tra loro Freddy Rincon arrivato dal Palmeiras via Parma ma anche Corini dalla Sampdoria e Matrecano.

Il colombiano, arrivato a Napoli come un calciatore di sicuro avvenire ma di già un grande presente lasciò l’amaro in bocca con prestazioni non sempre all’altezza seppur condite da 7 reti in 28 presenze. Due doppiette in azzurro, la prima nella sfida casalinga al Padova (finita con un 3-3) ad ottobre del ’94 e la successiva nella vittoria a marzo del 2015 contro la Lazio (sempre al San Paolo). Gol pesanti quelli dell’ala colombiana che in Europa non fece ugualmente. Napoli eliminato agli ottavi di finale contro l’Eintracht di Francoforte. Sconfitto due volte per 1-0, la squadra azzurra dovette arrendersi al gol di Yeboah in Germania.

Uscito tra i fischi del San Paolo nella sfida d’andata Rincón non fece mai innamorare del tutto i tifosi azzurri che a fine anno lo vedranno partire per Madrid, sponda Real. Non una grande stagione al Real, solo 14 presenze prima di tornare in Brasile ancora al Palmeiras. Nato nell’agosto del ’66 a Buenaventura il giocatore colombiano non avrà più la possibilità di esprimersi in Europa. Palmeiras, Corinthians, Santos, Cruzeiro prima di appendere le scarpette al chiodo e provare la carriera da allenatore.

Nel 2015 una brutta storia con le accuse di riciclaggio di denaro sporco a Panama e in particolare di aver acquistato a suo nome, ma con i soldi del boss del narcotraffico Pablo Rayo Montano, diverse proprietà. Dal canto proprio, Rincon ostentò  tranquillità. “Panama non ha prove nei miei confronti ed è per questo che anche in Brasile sono state archiviate le accuse contro di me, la stessa cosa succederà presto in Colombia”, dichiarò l’ex giocatore al sito colombiano Red Mas Noticias.

Antonio Picarelli

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