Higuain, forza mentale prima che tecnica: l’azzurro rivede i vecchi fantasmi, ma stavolta vince

Che lo stadio Atleti azzurri d’Italia non sia uno stadio come gli altri, che Atalanta-Napoli non sia una partita come le altre, un napoletano lo sa bene. Quindi vincere, come fatto oggi dalla squadra di Maurizio Sarri per 1-3, dà un sapore speciale a tutto l’ambiente partenopeo, vista la presenza di una storica rivalità. In particolar modo perché l’allenatore toscano si era auspicato di augurare buone feste a tutti i tifosi con una vittoria in quel di Bergamo e il campo ha dato ragione agli azzurri.

PRIMO TEMPO DA RIVEDERE – Eppure la prima frazione di gioco non è stata giocata a grandi livelli dagli azzurri, in particolar modo dall’attaccante di riferimento, Gonzalo Higuain, che dopo la prima metà di gioco sembrava destinato ad un non altissimo voto in pagella. Sono state infatti molteplici le occasioni fallite dall’argentino a tu per tu con il portiere avversario: in particolar modo quella sullo splendido rinvio di Reina, dove si è fatto carambolare il pallone sul braccio. Inoltre la marcatura ad hoc preparata da Reja l’aveva non poco infastidito. Insomma, non sembrava proprio essere la sua partita. Ed ecco, dopo la conclusione respinta ottimamente dal portiere Bassi, riapparire nella mente del numero 9 i fantasmi della sfida della scorsa stagione: quella del 22 ottobre 2014 nella quale Higuain fu croce e delizia dei suoi, prima segnando un gol dopo un’anonima partita, poi facendosi parare il rigore della possibile vittoria da Sportiello.

E INVECE… – A proposito di rigori: quando al 52′ l’arbitro Rocchi ha assegnato il penalty erano in molti a pensare che sarebbe andato il numero 9 sul dischetto. Invece è andato Hamsik, bravo e fortunato ad insaccare. Dopo un altro errore solo davanti a Bassi, Higuain si è svegliato di colpo, decidendo di scacciare i fantasmi e trasformarsi in un ghostbuster che si rispetti: stacco di testa su traversone di Jorginho e gol del nuovo vantaggio azzurro dopo il momentaneo pareggio di Gomez. Questa è stata la forza mentale dell’argentino. Non si sa il perché della mancata battuta del calcio di rigore, ma chi voleva una risposta da Higuain dopo la prestazione della scorsa stagione l’ha avuta. L’ex Real Madrid non si è fermato: in contropiede ha poi chiuso i giochi, con un diagonale chirurgico. Con questo gol El Pipita ha raggiunto quota 16 reti in campionato, 18 contando anche l’Europa LeagueIn Serie A è arrivato a 51 gol in 86 partite. Sono numeri da fuoriclasse e la standing ovation dell’impianto di Bergamo è la riprova (qualora si avessero ancora dei dubbi) della forza e del carisma di questo argentino, capace di conquistare la piazza di Napoli a suon di gol e prestazioni.

Con questa doppietta Higuain si conferma sempre più capocannoniere del campionato cadetto e, come richiesto dal suo allenatore, contribuisce a regalare ai tifosi azzurri delle serene feste di Natale. Si può dire che anche oggi l’argentino si è guadagnato la pagnotta. Anzi, visto che siamo in tema, la sua fetta di panettone.

Francesco Vassura

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