Tre punti con il brivido in terra bergamasca, intrisi a lungo nel timore – poi annullato – di ripercorrere una nuova trasferta da dimenticare. Fantasmi, impercettibili ma presenti, di una piccola crisi alle porte del 2016 debellati, ma che fatica, più di quanto il risultato finale potrebbe lasciar presagire.
Affanno che nasce proprio a centrocampo, nel reparto crollato rovinosamente a Bologna, quello che andrebbe, doverosamente, rinforzato. Garantire i giusti ricambi un input imprescindibile, recepito dalla dirigenza partenopea, perché è proprio lì, nel cuore della zona nevralgica del campo, che la lucidità comincia a mancare a mente e gambe di alcuni interpreti fino ad ora encomiabili per abnegazione e rendimento. Allan manda eloquentemente in campo all’Atleti Azzurri d’Itali la sua controfigura. Sverniciato dal ritmo dei ragazzini terribili, Grassi e De Roon, di rado riesce a prendere la targa dei suoi giovani colleghi. Poco spazio ai prodigiosi ripiegamenti, assente il lavoro in anticipo sulle palle vaganti, spesso in ritardo, difficilmente in grado di ispirare la fase propositiva. Aveva chiuso con i crampi contro la Roma il volante scuola Vasco da Gama, l’uscita contro il Verona in Coppa Italia non ha di certo aiutato. Senza fiato, in mancanza di ossigeno che corrobori mente e gambe la resa del centrocampista azzurro è più che dimezzata. Mai vacanze natalizie potrebbero essere più propizie.
Soffre a dismisura, lasciando anzitempo il rettangolo di gioco e rischiando di pregiudicare l’intera prestazione dei compagni Jorginho, il peggiore in campo. Una nota lieta, l’assist finalmente trovato sul piazzato che ispira il primo goal di Gonzalo Higuain, sembrava utopia. Nota al merito che però non riesce ad illuminare un pomeriggio che emerge in totale controtendenza con il valore assodato in questo nuovo corso partenopeo. Raramente in grado di imprimere il proprio ritmo in mediana, i palloni sprecati soverchiano di gran lunga le giocate a gestire il fraseggio ed ispirare i compagni. Sarebbe una prestazione leggermente sotto i suoi livelli, ma quell’ingenuità mista a concentrazione completamente assente che gli costa un doppio giallo in due minuti, incide rovinosamente sul giudizio sulla gara del regista ex Hellas. Rimandato ad un passo dall’arrivo di fine anno, per fortuna senza conseguenze.
Edoardo Brancaccio