Le prime trecento volte, come si dice, non si scordano mai. Le trecento volte di Marek Hamsik in campionato restano un ricordo indelebile. Trecento volte con l’azzurro stampato sulla pelle e nel cuore. Inutile sottolineare che l’importanza del capitano azzurro in questi anni, soprattutto nel corso di questa stagione. La rete col Torino, quella che stende i granata, dice tutto sul capitano azzurro: al centro del gioco, costantemente, padrone del campo e della posizione, sempre con la situazione sotto controllo. La rinascita del capitano continua senza sosta. Alla fine di ogni partita lo slovacco è sempre più incisivo e onnipresente.
PRIMO TEMPO – Da incorniciare i primi quarantacinque minuti: probabilmente in Serie A, una mezzala così completa, non esiste. Il centrocampo è il suo terreno di caccia, da lì non si passa. Faro assoluto dei compagni, capace di raccogliere benissimo, quasi in silenzio, inosservato, la palla che Insigne gli serve sul piede e per lui è un gioco da ragazzi. Palla sotto alle gambe di un Padelli comunque strepitoso nella notte del “San Paolo”, quello che rimette il Napoli in marcia verso traguardi sempre più alti e importanti. Una partita, soprattutto nei primi quarantacinque minuti, da incorniciare e rivedere: questo è uno spot per il calcio e per il Napoli, un calciatore che muove gli equilibri e che può sempre fare la differenza.
SECONDO TEMPO – Nella ripresa un piccolo calo, complice anche quello di tutta la squadra. Ma la partita è già decisa e si può solo amministrare. Tranquillità, cinismo e concentrazione. Il Napoli mantiene il risultato e conquista tre punti, fondamentali, importanti, preziosi per una corsa che continua al di là della lucidità che, lecitamente, è venuta meno. La vittoria ha un valore maggiore, proprio grazie al suo centrocampista, il fiore all’occhiello della mediana azzurra, colui che per primo ha sdoganato la parola scudetto, colui che si è caricato una squadra sulle spalle ed è pronto a condurla dove solo il più grande è riuscito a portarla. La stagione del Napoli, anche in questo duemilasedici, dipenderà molto dal suo capitano.
Gennaro Donnarumma
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