Reina 6,5: Può poco sul piazzato potente e centrale di Falcinelli, alla mezz’ora poggia la sua mano destra sull’incontro deviando in maniera provvidenziale una conclusione insidiosissima di Politano. Quando buca in impostazione, rimedia con un ripiegamento con tackle alla Baresi dei tempi migliori.
Hysaj 6: Un giro di lancette dal fischio d’inizio ed incappa in un buco clamoroso in disimpegno su Sansone, tante responsabilità del rigore di Falcinelli passano dall’esterno classe ’94. L’errore, grave, lo scuote poco, tempo di risistemare le idee e rimette in campo il solito mix di grinta e polmoni, tenendo bene botta su un Sansone tarantolato. Riesce anche a proporsi in avanti, in particolar modo nella seconda frazione di gara.
Chiriches 6,5: Glaciale, come i natali a Bacau impongono. Ogni sua uscita è una riproposizione al dettaglio del rendimento, sempre impeccabile, mostrato quando Sarri l’ha chiamato in causa. Gli attaccanti avversari spingono ma gli affanni sono risibili. Puntiglioso in marcatura, elegante in disimpegno e nella prima impostazione. Riesce a non far rimpiangere il Koulibaly monstre di questa stagione.
(Dal 68′ Koulibaly 6: Poco più di venti minuti mettendosi in luce con qualche intervento di prepotenza.)
Albiol 6: Sbaglia i tempi di intervento sullo sgusciante Sansone e causa il rigore del vantaggio neroverde, ma l’esterno offensivo di Di Francesco è troppo libero di cambiare passo in area. L’unica nota meno pulita in 90′ dove continua a convincere, senza particolari sbavature, mettendo carisma nel guidare la linea a quattro e precisione negli interventi.
Ghoulam 6: Qualche spunto in avanti ma soprattutto tanta attenzione alla fase di non possesso. La serata non è delle più semplice, il prologo della gara lo certifica, meglio fare tanta legna nella propria metà campo e difendere sempre con intelligenza e applicazione.
Allan 6: Si fa sentire quando c’è da mordere le caviglie, a metà campo l’undici emiliano però si dispone con estremo ordine, facendo grande intensità a ritmi importanti e la resa del volante carioca ne risente non poco. Ordinato in fase di non possesso, non riesce però a garantire con continuità la solita efficienza in fase d’impostazione e nelle consuete percussioni palla al piede.
Jorginho 6.5: La mediana emiliana è ostica da affrontare, tanto movimento seguendo dettami precisi, a chiudere e ripartire. L’italo-brasiliano spesso è raddoppiato ed in ampie frazioni di gara non riesce a dettare i tempi come il fraseggio ne richiederebbe, quando gira spreca poco. Tanto, invece, l’impegno e la dedizione anche quando chiamato difendere a schermo dinanzi alla linea difensiva.
Hamsik 7: Spicca per brillantezza e personalità nella zona nevralgica del campo. Risultati non sempre da incorniciare, causa il pressing sistematico della mediana neroverde. Fa però buona guardia sulle seconde palle ed in pressione e quando ha campo è un fiume in piena. Il suo tracciante dalla sinistra a confezionare il raddoppio partenopeo è perfetto per potenza e precisione, un invito irrinunciabile per il Pipita. Una raggio di luce viva ad illuminare l’ennesima gara
Callejon 7,5: Finalmente José, quella casella ancora vuota in Serie A era ormai surreale arrivati al giro di boa. Si muove con il consueto piglio sull’out destro, ma stavolta colpisce deciso, con un inserimento dei suoi. Perfetto nei tempi d’inserimento sul primo palo ad approfittare dell’appoggio al millimetro di Insigne, stacco da distanza ravvicinata su cui Consigli può nulla. Il lavoro da terzino aggiunto è una nota a margine mai in discussione, una fotografia limpida sull’apporto del 7 di Motril agli equilibri di questo gruppo. A tempo ormai scaduto è ancora lì, ad arare l’out destro e servire Higuain per il tris che chiude i conti, mostruoso.
Insigne 7: Quando parte in proiezione personale è un brivido lunghissimo lungo la schiena della difesa di Di Francesco, estro e fantasia dirompenti, passo brasiliano e guasconeria partenopea. Numeri da antologia al servizio dei compagni, mai vezzosi né banali. Cerca il goal d’autore in più occasioni con la sua giocata prediletta, il tiro a giro sul palo lontano, ma non è fortunato. Non manca il colpo quando c’è da indossare con orgoglio le vesti da assist-man, geometrico nel cogliere al momento giusto l’intuitivo movimento di Callejon.
(Dal 76′ Mertens 6: Ha il campo di mettere in campo rapidità e cambi di passo con cui a pungere i fianchi del Sassuolo in un finale all’ultimo respiro.)
Higuain 7,5: Una macchina perfetta, non c’è descrizione migliore per un atleta che viaggia alla media di un goal a partita. Freddo e pulito nel colpire a fondo, il merito in più novanta minutid’encomio in tutti i fondamentali, l’elemento perfetto in quella zona del campo. Un po’ centravanti, un po’ dieci, cervello pensante non solo negli ultimi venti metri, ma anche arretrando il baricentro, sostenendo il collettivo nei momenti di maggiore difficoltà. Acerbi è tra il pane più duro che la Serie A possa offrire, uno duello avvincente, con l’argentino che soffre ma porta, comunque, a casa la posta. E lo fa nel modo più dolce, con un colpo da biliardo che in pochi possono soltanto immaginare. Ancora una doppietta, incontenibile.
Sarri 7: In vetta si sta un gran bene, anche con le temperature siberiane arrivate improvvise in riva al Golfo. Ancora meglio consacrarla contro un avversario come l’ottimo Sassuolo di Di Francesco, un collettivo che in tanti aspetti – al netto di un tasso tecnico non poco inferiore – somiglia molto al gruppo orchestrato dal tecnico azzurro. Una vittoria bella, sofferta e pesante, che consolida una classifica importante e premia un lavoro che anche stasera ha brillato di luce propria in una gara che ha mostrato anche aspetti duri da affrontare a cui venire a capo. Subito sotto ma senza ma perdere la rotta, fino all’obiettivo.
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