Eusebio Di Francesco ha parlato ai microfoni di Mediaset Premium al termine di Napoli-Sassuolo. Queste le sue parole:
“I ragazzi ci devono credere di più, nel primo tempo abbiamo giocato alla pari se non meglio, non meritavamo lo svantaggio. Loro sono stati bravi a sfruttare i nostri errori, noi dovevamo essere più convinti. Dopo l’uscita di Missiroli avevamo giocatori giovani che vanno abituati a queste partite. Questa squadra è giovane e le va concesso qualche errore, io sono comunque contento.
COMPLIMENTI – “Berardi? Non ha influito l’assenza, abbiamo avuto Politano. Abbiamo tenuto una partita contro una squadra forte. Noi abbiamo due nazionali, loro non so quanti. Abbiamo giocato alla pari a Napoli, con questo pubblico, cercando di fare la gara. Il Napoli l’avevo visto vincere dominando nelle scorse gare, tengo a fare i complimenti alla mia squadra, la voglia di far male è mancata, dovevamo chiudere meglio determinate azioni, specie nel primo tempo”.
ERRORI DIFENSIVI – “Tenere una partita a ritmi alti per novanta minnuti è impossibile, ci sta una flessione. Ho detto ai miei ragazzi di tenerla viva, loro sono stati bravi nelle ripartenze, specie con Hamsik. Sui goal c’è sempre qualche errore, magari pure in quello del Napoli. Sui due goal subiti i difensori dovevano guardare l’uomo che arrivava ma si sono fatti sorprendere sul primo palo. Era una palla leggibile per come lavoriamo, siamo stati poco reattivi. Questo Sassuolo deve vivere alla giornata, questa partita ci dà convinzioni della nostra forza, giochiamo di squadra e siamo temibili. Loro tendono a rimanere stretti come linea difensiva, uscendo dal primo pressing potevamo andare sull’uno contro uno sugli esterni. Vrsaljko doveva pressare di più, Ariaudo dare copertura sul primo palo, il primo centrale deve dare più copertura. Ariaudo poteva mettersi verso la porta.
Queste le sue parole in conferenza stampa: “Higuain non può stare a Sassuolo (sorride, ndr). E’ giusto che stia a Napoli. Ha dimostrato le qualità che ha. Per 41′ i miei difensori l’hanno annullato, cercando di metterlo in fuorigioco ma alla prima occasione ci ha colpiti. Un attaccante fuori dal comune, ma non lo dico io stasera: mi farebbe molto piacere allenarlo. Fa giocare sia la squadra sia sa fare gol. Rispetto all’andata c’erano diverse idee di gioco, le potenzialità sono differenti, ma c’è stato grande equilibrio che non rispetta il 3-1. Siamo stati bravi a restare in partita anche rischiando di pareggiare. Non mi interessano le chiacchiere del futuro: per me ora c’è solo il Sassuolo e sono felice di allenare questo gruppo. Stasera ho fatto i complimenti ai miei ragazzi. Peccato perché con un pizzico di determinazione in più il Napoli non avrebbe portato a casa i 3 punti. Nel primo tempo non meritavamo di perdere, il Napoli ha una qualità di gioco e calciatori di un altro livello e un’idea di calcio adatta per i giocatori che ha. Un sistema fatto a pennello e adesso il lavoro di Sarri si vede. Cura molto i dettagli e per me Napoli e Juve sono le favorite.
“Ci manca un pizzico di esperienza. Sono tanti giocatori giovani: c’è davanti a noi un percorso di crescita. Non penso all’Europa, ma mi interessa la crescita per i miei giocatori. Il Napoli ha la mentalità e questo fa la differenza. Ha benzina e grande forza mentale. Io non mi accontento di vincere 1-0, voglio sempre il secondo goal perché so di non poterne difendere uno. Voglio sempre qualcosa in più. Se avessi messo Defrel prima? Floro Flores ha avuto problemi e volevo optare per il tutto per tutto, ma poi Antonio è dovuto uscire e ho messo Defrel. Il pressing per 90′ è impossibile da tenere, qualora avessimo concluso il primo tempo in pareggio avremmo abbassato il baricentro per restare più compatti. Il Napoli palleggia bene e noi abbiamo rischiato per recuperare la partita, ma secondo me non abbiamo rischiato abbastanza. Io come Zeman? Zeman dal punto di vista offensivo mi ha insegnato di più e questi insegnamenti cerco di trasmetterli ai giocatori. Il calcio però è cambiato, con Zeman eravamo più aggressivi, a volte senza logica. Ora però è più difficile. Io ho preso da lui, ma sono Di Franceschiano perché ho le mie idee”.