Una querelle che non si è certo placata, che si è infiammata sempre di più nel corso delle ore e dei giorni. Le frasi di Maurizio Sarri ai danni di Roberto Mancini hanno creato un caos mediatico forse senza precedenti, che ha fatto persino il giro del mondo dividendo tifosi ed addetti ai lavori in coloro che hanno preso le difese dell’allenatore dell’Inter ed in chi cerca di mettere da parte moralismo e perbenismo.
In attesa delle decisione definitiva del Giudice Sportivo Tosel in merito all’annosa questione, l’edizione odierna de Il Mattino ha fatto il punto della situazione sulle possibili squalifiche o inibizioni che rischia il trainer azzurro. Tutto dipenderà dall’interpretazione della frase pronunciata, o come violazione all’articolo 11 del Codice di giustizia sportiva che punisce i comportamenti discriminatori con un’inibizione di almeno 4 mesi in tutte le competizioni, oppure semplicemente un volgare epiteto, all’indirizzo di una persona che gay inoltre non è.
La tendenza giornaliera sembra essere quella di un’assoluzione, non applicando così l’articolo 11 ma appellandosi al mero insulto volgare disciplinato dall’articolo 5 delle Norme Organizzative Interne Federali che porterebbe le due o tre giornate di squalifica per Sarri da scontare nella prossima edizione della Coppa Italia, una multa ed un’ammenda anche per Mancini, anche lui colpevole di epiteti sgradevoli nei confronti dell’avversario. Niente discriminazione omofoba insomma, ma “solo” un insulto: nonostante ciò, la questione resta comunque oggetto anche di un’indagine della Procura della Repubblica, che potrebbe andare ancora più a fondo alla questione.
Insomma, una problematica che non potrebbe vedere il suo atto finale soltanto oggi, in attesa di ciò che deciderà il Giudice Sportivo tra qualche ora.
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