Duro editoriale di Beppe Severgnini oggi sulle colonne del “Corriere della Sera”, che parla della vicenda Sarri-Mancini ampliandola ad un comportamento secondo lui “spesso scorretto” di Higuain e di tutto lo stadio “San Paolo”. Ecco alcuni stralci della sua analisi.
“Sono cose di campo che dovrebbero finire in campo. Doppio errore. Vuol dire di non aver capito che, quanto era brutto ma tollerato nel XX secolo, è diventato orribile ed intollerabile nel XXI (…). Il comportamento di Sarri è preoccupante anche per il futuro del Napoli, oggi la squadra migliore in Italia, per la classifica e per il gioco.
Anche alcune reazioni di Higuain in campo sono risultate sgradevoli: un fuoriclasse non affronta l’arbitro sbraitando e gesticolando, con gli occhi di fuori. Se ne rendano conto, i due: anche da questi particolari si giudicano un giocatore ed un allenatore. C’è di più e di peggio, però. Sarri si è giustificato dicendo: «Sono cose di campo». Machismo d’altri tempi: oggi, una difesa patetica. Due allenatori cinquantenni non possono insultarsi come calciatori di vent’anni. E neppure a costoro, diciamolo, è consentito usare certe espressioni. L’insulto aggressivo incoraggia il cattivo comportamento degli stadi. Perché seppellire di fischi gli avversari appena giocano la palla? Al San Paolo accade sistematicamente. Che senso ha? Senza buoni avversari non ci sarebbero belle partite: no?”