Maurizio Sarri ha parlato, come di consueto, alla vigilia di un’altra sfida importantissima come quella che domani affronterà il Napoli, al San Paolo contro il sorprendente Empoli di Giampaolo, squadra che sta impressionando, come e più dello scorso anno, quando a guidarla c’era proprio l’attuale tecnico degli azzurri. Tanti i temi toccati dal tecnico: dagli obiettivi che non cambiano agli elogi per i suoi calciatori, Gonzalo Higuain e José Maria Callejon, definito senza mezzi termini jolly tattico e garante di un equilibrio che ha permesso al Napoli di raggiungere risultati brillanti inaspettatamente.
Lo spagnolo sta confermando quanto di buono fatto nel biennio con Benitez, anzi con Sarri si sta addirittura superando. Prima segnava tanto, è vero. Ora molto di meno, se ci si limita al solo campionato: una sola rete, di testa, contro il Sassuolo. Ma alle spalle, nelle partite precedenti, tanto, tantissimo lavoro. Il sette azzurro è un vero e proprio pendolino, scorrazza sulla fascia destra, che sia in attacco o in difesa. Spalla ideale di Hysaj, col quale contribuisce a rendere più fluida la manovra, Callejon dà il meglio di sé quando si propone, con personalità e determinazione, ai compagni che in lui hanno trovato un altro leader in campo. Un vero e proprio stacanovista, senza se e senza ma: millesettecentosettantacinque minuti, cinquantasei attacchi, ventidue occasioni da rete, venti tiri e dieci assist: il Napoli ha realizzato quarantacinque reti, in gran parte di essi l’ex Real Madrid ha lasciato il suo zampino. Fondamentale, un jolly tuttofare.
Già con Benitez Callejon aveva dato grande porva di sé: media realizzativa impressionante nelle prime due stagioni, mentre all’inizio di quest’anno qualcuno aveva storto il naso, vedendo calare sensibilmente le reti (ma non in Europa, sia chiaro n.d.r). Eppure lo spagnolo, anche questa volta, ha smentito le critiche ed ha contribuito a quella riconquista del San Paolo che oggi porta i suoi frutti: stadio pieno, gente che applaude ogni sua azione e che grida a gran voce il suo nome. Perché lo spagnolo non segnerà tanto in campionato ma garantisce quell’equilibrio necessario ad ogni squadra per poter raggiungere determinati risultati. Sarri lo sa, Callejon pure: si è scoperto tuttofare, più degli anni passati, jolly, chiave tattica, mente del Napoli. Il tutto dovuto anche alla maturità completa, finalmente raggiunta, con un allenatore che ha trovato una dimensione definitiva anche a lui. E intanto si sogna: uno scudetto, ma anche l’Europeo da vivere con la Spagna. Perché no? Intanto arriva l’Empoli, un altro banco di prova. Un’altra squadra da affrontare, ripercorrendo più e più volte quella fascia destra, la sua: l’habitat di Callejon.
Gennaro Donnarumma
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