Reina 6: Libero aggiunto per l’occasione sulle ripartenze avversarie. Gli uomini di Castori difficilmente lo chiamano in causa tra i pali.
Hysaj 7: Per un tempo buona parte della spinta azzurra passa dal passo costante dell’esterno azzurro, una certezza sulla corsia di destra. C’è poco da contenere in fase difensiva, giusto proporsi e l’ex Empoli lo fa con continuità, gestendo una mole importante di palloni e cercando il fondo con soluzioni spesso interessanti. Quando poi è chiamato alla chiusura c’è sempre, ad ogni appello.
Albiol 6: La ribalta oggi è tutta per il suo compagno di reparto, il centrale madrileno si limita a fare il suo, senza patire particolari patemi. Sbroglia qualche matassa intricata con decisione, Mancosu prova ad andargli in via in qualche occasione ma l’ex Real riesce sempre a metterci una pezza.
Koulibaly 7,5: Dispotico, persino prepotente, in marcatura. Un’ossessione con il 26 sulle spalle per i malcapitati attaccanti del Carpi nelle sparute occasioni in cui riescono a proporsi nella metà campo azzurra. Si lascia andare anche a proiezioni eleganti, di destro e sinistro, con buoni risultati. Pericoloso quando porta avanti la contraerea, sfiora il goal e guadagna un rigore che pesa come un macigno nell’economia della stagione partenopea.
Ghoulam 6,5: Primo tempo gestendo l’ordinaria amministrazione, dispensando energie in fase propositiva data la spinta pressoché nulla degli emiliani. Nella seconda frazione di gara gli avversari mostrano il proprio volto in ripartenza ma le diagonali dell’algerino sono impeccabile. In avanti è sempre presente e insidioso.
Allan 6: Riprende il proprio posto, blindato, da motore rombante della metà campo partenopea. La lotta contro i dirimpettai e all’arma bianca, uscendo a testa alta a fine gara. Meno lucido nelle sue classiche proiezioni in avanti, potrebbe chiudere la gara ma sbaglia lo stop decisivo e finisce per eccedere nell’altruismo.
Valdifiori 5,5: L’occasione è ghiotta, in una gara da non sottovalutare, ma il regista ex Empoli la coglie solo a metà. Ha consegne inequivocabili, gestire lo scarico nel cuore del gioco e dispensare il necessario equilibrio in fase di filtro. In fase di non possesso è falloso e spesso in ritardo. Le verticalizzazioni precise ad ispirare i compagni – marchio di fabbrica nella sua esperienza toscana – ci sono, ma non la frequenza che la gara richiederebbe. Rimandato solo a metà, certo è che il Napoli ad oggi non può fare a meno del miglior Jorginho.
Hamsik 6: L’assist, meraviglioso, per Callejon avrebbe meritato la giustizia dovuta. Interno dolcissimo con il contagiri a imbeccare lo spagnolo. Giustizia non ce n’è, un po’ come l’off-side dello spagnolo. La prestazione, comunque, salvo lampi come quello citato, non è propriamente in scia con quello, smagliante, delle ultime uscite. Meno nel vivo della manvora, complice anche gli spazi ristrettissimi concessi da un Carpi completamente dietro la linea della palla. Il capitano azzurro, si sa, il meglio lo concede in campo aperto. Lì dove sa essere veramente devastante.
Callejon 7: L’uomo in più del pacchetto offensivo azzurro. Svaria a tutto campo senza mai risparmiarsi. Mai un punto di riferimento concesso alla difesa di Castori, l’ala di Motril è indemoniata e fa sentire la sua presenza su entrambi i lati così come al centro, manca però, il più delle volte, quel pizzico di precisione sotto rete necessario. Su di lui ci sarebbe un rigore netto, ma Doveri non se ne avvede minimamente. Il bis, clamoroso, sull’inserimento perfetto ad inizio ripresa: scatto perentorio sul filo del fuorigioco e tocco delicato a superare Belec, è goal per tutti non per Doveri e i suoi collaboratori.
(Dal 61′ Mertens 6: Subentra allo spagnolo e giostra, per la prima volta proprio dalla sfida contro il Carpi, con costanza sull’out destro, non è il suo ruolo naturale e si vede. Quando trova l’out mancino riesce a garantire sempre qualche sussulto.)
Insigne 6: Raggiunge la sufficienza solo grazie allo spunto che costringe gli avversari a gestire la seconda frazione di gara in inferiorità numerica. Per il resto non riesce mai a scalfire la muraglia avversaria, costretto nella morsa degli uomini di Castori. Giocate imprecise e gli spunti, normalmente nelle corde del folletto di Frattamaggiore, che non riescono a prendere la piega sperata.
(Dall’84’ El Kaddouri sv.)
Higuain 6,5: La valutazione della gara del Pipita è tutta in quel rigore, un brivido infinito, lungo undici, una volta sofferti, metri. Destro potente e preciso, che non lascia scampo a Belec. I suoi 80 minuti, in verità, sono a dir poco opachi. Cerca di allargare il proprio raggio d’azione, complice la cerniera serratissima disposta da Castori, ma la fortuna latita, le occasioni pure. Complimenti a Romagnoli, quello si, encomiabile in marcatura sul campione argentino.
(Dall’80’ Gabbiadini sv: Qualche giocata da annotare, troppo esiguo lo spazio a disposizione.)
Sarri 6,5: Aveva ammonito sulle insidie di una gara che si è attestata, a conti fatti, tra le più complesse della stagione partenopea. Una direzione di gara non proprio impeccabile rende più tortuosa, affannosa, la rincorsa azzurra verso i tre punti, che comunque arrivano, meritatissimi. Ottava vittoria consecutiva, record della storia del club, arrivando da capolista alla sfida da cardiopalma di sabato prossimo. La condizione degli azzurri è ineccepibile, punta sui titolarissimi lasciando poco adito alle voci di un turn-over più ampio. Il risultato gli dà ragione, un po’ meno il cambio all’ora di gioco, quando tira fuori un Callejon impeccabile per un Insigne in ombra.
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