Juventus-Napoli, nel segno di Marek Hamsik. Il capitano azzurro, dal ventisette ottobre duemilasette, alla prima sfida coi bianconeri dal ritorno in A, non ha più saltato un confronto con i rivali. Spesso è stato decisivo e sabato potrebbe dare il suo contributo in una sfida che, in caso di vittoria azzurra, saprebbe irrimediabilmente di scudetto.
L’edizione odierna del Corriere dello Sport si focalizza sul capitano azzurro, ormai vera e propria bandiera del Napoli, partenopeo di adozione, che vive la sfida con la Juve da napoletano verace. In nove stagioni, contro i bianconeri, in campo per ventidue volte: score di tutto rispetto, peraltro, che vede nove vittorie conquistate, tre pareggi e dieci sconfitte. In mezzo tante gioie e qualche delusione.
Nella sfida dello Stadium Hamsik può essere decisivo, per un duplice motivo: è dal 31 ottobre 2009 che il Napoli non festeggia a Torino (vittoria del Napoli in casa della Juve per 2-3 in rimonta, con doppietta dello slovacco, n.d.r). Quale miglior occasione allora, per tornare a festeggiare? L’altra ragione invece è più importante addirittura: un certo Diego Armando Maradona è fermo ad ottantuno reti, Hamsik ad ottanta. Pura emozione, brividi, sensazioni indescrivibili. Segnare sabato sarebbe storico, per tutte queste ragioni. Contro la Juventus i gol dello slovacco, finora, sono sei, di cui cinque in campionato. Hamsik è pronto a rialzare la sua cresta, a Torino.
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