Gianluigi Buffon, portiere della Juventus, commenta così alla stampa la partita vinta per 1-0 sul Napoli:
MEDIASET PREMIUM – “Ero preoccupato di un’eventuale vittoria del Napoli, sarebbe stato difficile recuperare 5 punti. Una nostra vittoria o un pareggio cambiava poco, in 13 partite avrebbe avuto la meglio chi è più abituato a queste partite. A un quarto d’ora dalla fine eravamo in difficoltà, in debito organico. Un pareggio non mi sarebbe dispiaciuto, ma dentro di me coltivavo la speranza di far uscire il coniglio dal cilindro come ha poi fatto Zaza. L’abitudine a vincere ti porta a sperare nell’impossibile, negli ultimi dieci minuti il Napoli aveva il pallino della gara in mano. Il pensiero di poter vincere ti accarezza solo quando sei abituato a farlo. Sono contento, ma riconosco che il Napoli ci ha reso la vita dura e avrebbe meritato il pareggio, ora siamo davanti e dobbiamo essere più bravi perché c’è una squadra forte dietro”
“Barzagli c’è sempre nelle partite importanti, bisogna stracciare la carta d’identità con lui. E’ un reparto che è fornito di tutto con determinate caratteristiche in tutti e tre gli uomini. Con Andrea non bisogna pensare all’età, perché è uno dei migliori del mondo. Quando uno è forte, è forte a tutte le età. Quando giochi una gara così importante e non puoi contare su tutti gli elementi, il Napoli poteva avere un certo vantaggio. Davanti ci sono altre 13 gare e ci possono essere tanti ribaltoni. Era importantissimo non perdere stasera. Ci godiamo la vittoria, ma sarei stato contento di non perdere”.
SKY – “Il Napoli non è arrendevole, non lo è Sarri e non lo sarà in futuro: gli azzurri hanno giocato una ottima gara, puniti immeritatamente da una rete allo scadere. Noi siamo felici, ma non possiamo concedere nulla perché ci segue una squadra che ci crede, non teme nulla ed ha un ottimo temperamento. Nelle ultime partite i miei compagni sono stati straordinari. Anche io mentalmente sono cambiato rispetto all’inizio della stagione. Il campionato ora è entrato nel vivo, ci sono emozioni che ti tengono vivo”
Siparietto con Careca: “Un campionissimo, me lo ricordo bene. È stato un campione infinito, non avrei forse il record di imbattibilità se giocasse ancora…”