Il Napoli non esce a testa alta bensì oltre le nuvole dallo Juventus Stadium. Gli azzurri hanno giocato da primi della classe quali erano prima dell’88esimo, concedendo poco o nulla ai bianconeri. La difesa, infatti, ha innalzato una vera e propria diga con Raul Albiol e Koulibaly rendendo vani gli affondi di attaccanti rapidi come Dybala e Morata, mentre i due terzini Hysaj e Ghoulam sono riusciti a non far arrivare mai sul fondo i rispettivi avversari dirimpettai e a tenere a bada una freccia come il colombiano Cuadrado. Lo stesso Sarri a fine partita ha dichiarato che il reparto arretrato ha fatto un match straordinario a discapito però dell’attacco; la squadra infatti ha costruito gioco fino ai 20 metri juventini, venendo a mancare poi nel guizzo decisivo.
La partita era stata presentata come una sfida tra il miglior attacco, quello azzurro, e la miglior difesa, quella bianconera, ma i quattro baluardi partenopei hanno giocato ad armi più che pari contro il reparto arretrato della Juventus tant’è che Pepe Reina si è sporcato i guanti solo su un tiro di Cuadrado a metà primo tempo concesso tra l’altro da posizione impossibile e su destro da molto lontano di Marchisio, mentre poi ha visto il pallone più da vicino nell’unico momento di disattenzione della squadra con il tiro di Dybala nel secondo tempo finito alto. Albiol ha provato anche a ripetere le gesta di Frosinone, così come studiato da Sarri in settimana in allenamento, ma Buffon e il guardalinee gli hanno remato contro. Sfortuna, destino o la divinità del calcio ha voluto che a decidere l’incontro fosse proprio una deviazione ad opera di un difensore e proprio dello spagnolo ex Real Madrid; a riprova della notte quasi perfetta della difesa napoletana, Albiol aveva intercettato anche il mancino di Zaza purtroppo però ingannando il proprio portiere.
Il Napoli dovrà ripartire dalle ottime cose fatte vedere allo Stadium e dovrà prendere con enorme fierezza la dimostrazione di rispetto mostratagli dalla Juventus con il passaggio nel finale di gara al 4-5-1.
Emanuele Catone
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