Reina 6: La battuta a rete di Bonaventura è sul suo palo ma potente e da distanza ravvicinata, l’estremo difensore spagnolo ci prova ma non riesce ad evitare il pari. Honda ne chiama in causa l’intervento dalla distanza nel finale, eccezione in una gara dove non è quasi mai chiamato a sporcarsi i guanti.
Hysaj 6,5: Dalle sue parti giostra il migliore dei rossoneri, Giacomo Bonaventura, ed il duello è a tratti avvincente. Il classe ’91 avversario fa movimento e cerca spesso le vie centrali, ma la guardia dell’ex Empoli riesce quasi sempre a trovare il bandolo della matassa. Si spende molto anche in fase offensiva, soprattutto nella prima frazione di gara.
Albiol 6,5: Se Koulibaly è sciabola lo spagnolo è fioretto, dirige pacato la linea garantendo la consueta dose di fosforo alla retroguardia azzurra. Sempre preciso nelle chiusure e nei raddoppi, deciso nel guidare la contraerea, dove Niang rischia di metterlo K.o. Resiste e persevera nella lotta, il responso è un’avanguardia rossonera praticamente annullata.
Koulibaly 6: La sua gara è sontuosa salvo un episodio che influisce, purtroppo, sull’economia dell’incontro. E’ suo l’assist involontario per Bonaventura su cross velenoso di Honda, una spizzata che finisce dritta tra i piedi del rossonero a rimorchio. Parentesi sfortunata in una gara dove gli avanti rossoneri sono sempre, è bene precisarlo, preda costante di una guardia serratissima. Potente, preciso, imperioso nello stacco e rapido nell’anticipo. Bacca è un desaparecido, lo stesso Niang.
Ghoulam 6: Tanto movimento sull’out mancino, anche più del solito. Si propone tantissimo cercando con continuità la sovrapposizione di Insigne, manca però sempre qualcosa nel momento topico, quando c’è da imbeccare i compagni con una giocata decisiva.
Allan 5,5: Quantità e lavoro oscuro in mediana, a schermo sui due dirimpettai rossoneri e ripiegando sulle folate avversari. Il ritmo, comunque, non è più quello mostrato in stagione e lo si nota nel sostegno in fase propositiva, pressoché assente.
(Dall’80’ Gabbiadini sv: Dieci minuti per provare qualche scambio, ma poco altro.)
Jorginho 6: Mihajlovic dispone un pressing serrato sul regista azzurro chiedendo sacrificio alle punte rossonere, in particolar modo a Niang. Il raggio d’azione dell’ex Verona è comunque poco limitato, concedendo ariosità al fraseggio
Hamsik 5: Definirla in chiaroscuro sarebbe un complimento alla prestazione del capitano partenopeo. Si limita al compitino e spesso neanche riesce ad attenersi allo spartito dell’ordinaria amministrazione. Tanti, troppi errori in entrambe le fasi di gioco. Parte bene, muovendosi negli spazi che però progressivamente andranno a scemare, perde un pallone sanguinosissimo in mediana che rischia di innescare Niang in campo aperto. L’antifona è chiara e non muta con lo scorrere dei minuti, spreca troppo e con una continuità inaccettabile. Senza i suoi spunti la manovra azzurra perde in incisività e imprevedibilità.
Callejon 5,5: In avanti è il più vivo dei suoi nella prima frazione di gara, aggressivo negli spazi e propenso al supporto ai compagni, salvo rare eccezioni. Ma è nel suo marchio di fabbrica, lo strenuo lavoro in fase di ripiegamento, che manca il suo apporto decisivo. Spiazzato sul movimento di Bonaventura dalla sfortunata spizzata di Koulibaly, l’ex atalantino scappa via e firma il pari. E’ sempre lui a suonare la carica ad inizio ripresa, un cambio di gioco sublime per Insigne, fermato per fuorigioco molto dubbio, e tanto lavoro ai fianchi della retroguardia rossonera. Sarri lo chiama fuori poco dopo l’ora di gioco.
(Dal 64′ Mertens 5,5: A pochi minuti dal suo ingresso ha la palla del raddoppio sul destro ma la girata del numero 14 azzurro impatta sul montante alla destra di Donnarumma. Un lampo in trenta minuti a disposizione dove è quasi sempre in balia degli accorti esterni avversari.)
Insigne 6: Il trionfo di San Siro all’andata di gran lunga la sua miglior gara stagionale, bissa trovando il goal del vantaggio con una conclusione sporcata da una deviazione che trova impreparato un non reattivo Donnarumma. L’ispirazione per il folletto di Frattamaggiore non è comunque quella mostrata alla Scala del calcio, qualche strappo improvviso e poco altro, alla lunga impalpabile quasi sempre guardato a vista da un attento Abate.
(Dall’88’ El Kaddouri sv: Come contro la Roma il match ball passa dai suoi piedi ma manca il colpo, nel complesso comunque ingiudicabile.)
Higuain 5,5: Il leit motiv della gara è chiaro fin dai primi scambi gioco, con Alex e Zapata a turno francobollati sulla 9 dell’argentino. Sgomita in area ma la prima fiammata, alla mezz’ora, è da ispiratore raffinato con una rasoiata a sollecitare il taglio di Callejon. Continua a fare a sportellate tra i centrali avversari fino al fischio finale, qualche tentativo insidioso ma l’urlo liberatorio gli resta sempre strozzato in gola.
Sarri 5,5: I titolarissimi per il controsorpasso. Missione fallita, il Milan gioca tutto dietro la linea della palla, cercando un punto prezioso nel computo della stagione del gruppo di Mihajlovic. Ci riesce trovando un Napoli che spesso si perde in un predominio a tratti troppo sterile, tutto legato ad una freschezza che ormai sembra mancare, proprio nel momento cruciale di quest’annata. Il vantaggio arriva in maniera fortunosa ma dura un attimo. Nella ripresa la sceneggiatura non cambia ed i cambi restano, anche stavolta, forse fin troppo telefonati e, va detto, anche discutibili. Callejon, il migliore in avanti nonostante l’errore in marcatura, fuori per un Insigne non esaltante – al netto della rete – tardivi gli ingressi di Gabbiadini ed El Kaddouri.