Continua il periodo complicato e sfortunato per gli azzurri che si bloccano anche contro il Milan di Sinisa Mihajlovic distrutto per 4-0 all’andata. Ma una cosa è certa: questo Milan è cambiato: cosciente dei propri limiti e quindi consapevole di non poter fare la partita spavalda tentata all’andata (e malamente riuscita, tra l’altro), gli uomini di Mihajlovic sfruttano la fisicità dei due mediani e della linea difensiva, facendo densità tra la porta difesa da Donnarumma e la metà campo, riuscendo così spesso ad annullare linee di passaggio e a rendere, spesso, ma non sempre, il palleggio del Napoli sterile. Tanti meriti quindi del Milan, ma anche tanti demeriti per gli azzurri. Il calo è fisiologico, ma certe occasioni non vanno sprecate. Quante altre volte la Juventus lascerà punti agli azzurri? Tatticamente, il Napoli deve ritrovare quanto prima la “leggerezza” nel palleggio nelle varie zone di campo, e, soprattutto, urge ritrovare l’attacco degli spazi da parte degli esterni e il ruolo di “àncora” da parte di Gonzalo Higuaìn (ovvero muoversi in verticale tra difesa e centrocampo avversario). Piccoli dettagli che devono tornare a fare la differenza, contro chiunque.
PRIMA OCCASIONE AZZURRA – Uno degli aspetti negativi della sfida col Milan è stato senz’altro il calo fisico e, di conseguenza, tecnico di Marek Hamsik. Evidente ciò in occasione della prima palla goal creata dagli azzurri al 33′ del primo tempo. Riuscendo a sfruttare una delle due chiavi che potevano creare spazi (ovvero Higuain che dà l’ampiezza creando lo spazio alle sue spalle; l’altra chiave di lettura la analizzeremo più avanti, ovvero Higuaìn che effettua il sopraccitato movimento ad “àncora”), il Napoli si crea lo spazio giusto con il movimento largo di Higuain e l’inserimento senza palla di Callejon:
OCCASIONE CREATA CON HIGUAIN A FARE DA “ANCORA” – Come detto, le chiavi per sbloccare il risultato dovevano essere due: la prima, appena analizzata, prevedeva i movimenti in orizzontale del ‘Pipita’ Higuain; la seconda, con protagonista sempre Higuain consisteva nel cercare il movimento ad ancoraggio dell’attaccante argentino, in modo da costringere uno dei due centrali difensivi a uscire in chiusura. Ed è grazie a questo movimento che gli azzurri costruiscono la seconda palla goal al 39′:
Servito in modo egregio da Higuain, Callejon è costretto ad anticipare l’impatto con la sfera con l’esterno destro, non potendo aprire il piatto e, di conseguenza, l’angolo. La palla si spegne a lato.
IL GOAL DI INSIGNE – In partite simili la fortuna non può mancare se si vuole portare a casa il risultato. Nel caso del Napoli, la fortuna prima dà ma poi toglierà in occasione del goal del Milan. In ogni caso, i partenopei riescono a sbloccare il risultato al 39′ con Lorenzo Insigne che trova l’angolino basso alla sinistra di Donnarumma dopo un tiro fiacco che trova però la deviazione decisiva di Alex. Da evidenziare l’atteggiamento di sacrificio da parte del Milan che porta otto uomini in prossimità dell’area di rigore:
Ma, nonostante ciò, il tiro di Insigne trova il tocco di Alex che mette fuori causa il giovanissimo portiere del Milan:
LA FORTUNA RIABBANDONA IL NAPOLI – Vero, la fortuna scappa immediatamente dal Napoli. Ma è anche vero che certe situazioni vanno costruite, e il Napoli in occasione del pareggio del Milan arrivato al 44′ con Bonaventura è apparso distratto e poco “cattivo”. Sono tanti gli errori da parte degli azzurri in occasione del pareggio rossonero, a partire dalla costruzione fino alla finalizzazione:
IL PALO DI MERTENS – L’ultima azione analizzata è quella creata al minuto 67′ da parte del Napoli che colpisce il palo con Dries Mertens. L’azione lascia spunti di analisi sia sul Napoli che sul Milan. Gli ospiti, così come nei primi 45 minuti, continuano a fare densità, arrivando a portare addirittura tutti e dieci uomini in area di rigore. Ma, nonostante ciò, è bravissimo Mertens nello smarcamento individuale trovando poi il palo sulla successiva conclusione:
Nappo Salvatore
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