E’ arrivata prontamente la risposta di Gennaro Montuori, in arte ‘Palummella’, storico tifoso del Napoli dei tempi di Diego Armando Maradona, agli striscioni apparsi sabato sera in Curva durante la sfida tra Napoli e Chievo Verona. L’attacco nei suoi confronti recitava così: “La presenza a Firenze di Montuori è una vergogna per i nostri colori. E’ finito il suo tempo di falso tifoso, resta quello di pappone schifoso”. Quest’oggi, tramite il suo profilo Facebook, dopo il video dell’altro giorno, arriva un nuovo messaggio
“Mi permetto di scrivervi questa lettera come uno dei tanti tifosi del Napoli, in quanto sabato 05.03.2016, durante la partita Napoli / Chievo sono stato vittima di uno striscione con offese alla mia persona che mi accusava di essere un “falso tifoso”, Vi assicuro, che tali accuse mi hanno colpito e fatto male ma la mia coscienza è pulita dopo tanti anni di onorata militanza in curva B, dove ho sempre fatto solo ed esclusivamente il tifo per la squadra della mia città, insieme a tantissimi amici tifosi come me, volendoci sempre bene.
Nei miei 30 anni di militanza in Curva B ho sempre cercato di trasmettere sani valori per un tifo pulito e senza violenza, voglio dirvi, che nonostante tutto non serbo rancore nei confronti di coloro che hanno cercato di infangare il mio nome e quello della mia famiglia, non è nella mia indole, e chi mi conosce bene sa che non ho mai voluto il male di nessuno, neanche dei miei nemici, a proposito di questi ultimi, volevo dirvi che ho lasciato il tifo più di 15 anni fa e certamente alla soglia dei 60 anni non tornerei mai sui miei passi, in una sola occasione mi sono lasciato andare, e vi assicuro che porto ancora i postumi di quella trasferta e mi riferisco alla trasferta di Firenze di circa 8 giorni fa.
Da buon napoletano, ed a difesa della mia città, non mi sento di denunciare l’accaduto alle Autorità preposte, in quanto ho sempre cercato il meglio per ogni napoletano ed il mio desiderio è stato sempre quello di vedere ogni mio concittadino ottenere il massimo, come è capitato a Fabio Cannavaro quando ha alzato in trionfo il Pallone d’Oro al cielo ed ha inorgoglito ogni partenopeo. A proposito di cielo, da cattolico praticante, auguro ogni bene ad ogni napoletano nessuno escluso anche a coloro che hanno utilizzato dei vessilli contro di me, che però avrebbero potuto utilizzarli per la nostra squadra del cuore che lotta per il tricolore.
Dulcis in fundo fatemi fare un appello alle Istituzioni, e mi riferisco alla Polizia di Stato ed al calcio Napoli organi preposti per la vigilanza allo stadio San Paolo, durante le partite di calcio del Napoli, che sono il fiore all’occhiello dello stadio San Paolo, come mai abbiano potuto consentire di tenere una marea di striscioni contro il sottoscritto per tanto tempo, nonostante ne fossero a conoscenza.
Napoli, sarò sempre al tuo fianco fino all’ultimo respiro”.