Il braccio destro di Walter Mazzarri, Nicolò Frustalupi, ex vice allenatore del Napoli con il tecnico livornese, ha rilasciato un’intervista a calciomercato.com, parlando anche dell’esperienza al Napoli. Ecco gli stralci più interessanti:
“La difesa a tre? Mazzarri l’ha sempre usata. L’ho conosciuto alla Pistoiese nel 2002 e lui la usava già, fin dalle sue prime esperienze in panchina al Bologna Primavera e all’Acireale. Il Napoli è stata una delle prime big a svilupparla, molti anni prima c’era l’Udinese di Zaccheroni. Ora la sta facendo la Juve, che già con Conte giocava a tre. Anche la Fiorentina di Paulo Sousa, che in fase d’impostazione gioca a tre, mentre in fase difensiva si schiera con la linea a quattro, viene considerata innovativa. Ma Mazzarri questo accorgimento lo ha sempre utilizzato. Ad esempio, al Napoli, con lo scivolamento a destra di Campagnaro (o Grava) e l’abbassamento dell’esterno sinistro la difesa passava a quattro. La stessa cosa che fa la Fiorentina con Roncaglia (o Tomovic) a destra e Marcos Alonso a sinistra”.
Il ruolo di Hamsik? Deve essere sempre al centro del gioco, gli piace toccare molte volte il pallone per sentirsi dentro la partita, ce lo diceva sempre. Forse negli ultimi due anni ha giocato un po’ troppo avanzato. Con Mazzarri era un incursore, il modulo però non era sempre lo stesso. All’inizio utilizzavamo il 3-4-2-1, che a volte si trasformava in 3-4-1-2, mentre nell’ultimo anno il 3-5-2.
Cavani? Vuole giocare attaccante. Mazzarri l’aveva voluto prendere per farlo giocare in quel ruolo. Al Palermo giocava più esterno. Ecco, un altro aspetto sottovalutato di Mazzarri è questo: sa valorizzare le punte. L’ultimo è stato Icardi, all’inizio aveva problemi di pubalgia. Poi ha iniziato a giocare e a segnare con regolarità. L’esempio lampante è Cavani al Napoli, ma prima ancora Pazzini alla Sampdoria, con 11 gol nel girone di ritorno. E l’anno precedente Bellucci, 12 gol, il suo record personale, oltre al recupero di Cassano. Alla Reggina Bianchi (18 gol, record personale) e Nicola Amoruso (17 gol, anche per lui record personale). Per non parlare di Lucarelli-Protti a Livorno. Per questi motivi mi sembra ingiusto parlare di un allenatore che guarda più alla fase difensiva”.