Titola così l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che inizia a tirare le prime somme di una stagione esaltante da parte dei protagonisti del Napoli. In primis, però, prima di analizzare caso per caso dei calciatori che sotto la guida Sarri sono riusciti a migliorare sensibilmente le proprie prestazioni, la rosea rende merito al Cesare partenopeo. I risultati in campo sono soltanto il frutto del lavoro meticoloso che quotidianamente svolge il tecnico toscano-bagnolese, che hanno permesso agli interpreti di recitare al meglio la propria parte in queste prime 28 giornate di campionato, nelle 8 di Europa League, oltre che in Coppa Italia.
L’analisi del quotidiano si focalizza, successivamente, su cinque degli undici titolarissimi della compagine partenopea, partendo da Ghoulam, che è tornato sabato a strabiliare sull’out mancino, anche se ha risposto presente in tutte le partite stagionali, passando da Insigne,Hamsik e Koulibaly, finalmente protagonisti ed attori principali che hanno messo in mostra tutte le loro qualità, ritagliate dal mister azzurro con lungimiranza ed efficacia, chiudendo infine con Jorginho, regista di una squadra che fino allo scorso settembre non aveva quasi mai preso in considerazione l’idea di giocare con un fulcro del gioco dal quale passassero la maggior parte delle azioni. I miracolati: quelli che, dopo un anno, sono saliti al proscenio prendendosi il palco e gran parte delle luci della ribalta.
Questi, per la Gazzetta, i cinque principali beneficiari del lavoro dell’ex allenatore dell’Empoli, che ha permesso loro di imporsi ed affermarsi definitivamente come star del calcio italiano. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare gli altri: dai gol di Higuain ai tagli ed all’apporto tattico di Callejon, dall’esplosione di Elseid Hysaj alla rinascita di un campione del Mondo e d’Europa come Raul Albiol, per chiudere ad Allan, Reina e a quelli che, troppo spesso, vengono considerati soltanto gregari di lusso che entrano dalla panchina ma che quando chiamati in causa rispondono sempre presente. Insomma, un cerchio quasi perfetto: merito anche, se non soprattutto, di Maurizio Sarri.