Grassi: “Al Napoli sono tutti fenomeni, il mio momento arriverà. Il mio idolo è…”

Il neo acquisto del Napoli Alberto Grassi ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine dell’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, commentando le sue prime impressioni sulla squadra azzurra e le sue aspettative future. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.it“Qui al Napoli è dura, sono tutti fenomeni, non giocatori normali. Io aspetto che venga il mio momento, che Sarri abbia bisogno d’un ragazzo che corra, che dia il proprio contributo, e mi farò trovare pronto. Ma so bene che esiste una squadra che ha meccanismi collaudati, che fa risultato ed ha valori elevatissimi. Io sto imparando, li guardo, li studio. 

Sul Napoli sono arrivato preparato mi ha detto tutto Reja, con il quale c’è un legame fortissimo. Mi ha lanciato nel calcio con coraggio, ha puntato su di me, ha avuto parole di incoraggiamento, mi ha suggerito le cose giuste. Mi ha spiegato dove andavo, come comportarmi, come affrontare questa realtà diversa. A Bergamo c’era anche un colonia di ex azzurri, sono stati tutti carini: El Tanque, Denis, mi ha suggerito di prendere casa a Posillipo, e lo farò l’anno prossimo; il Ciga, Cigarini, mi ha raccontato come affrontare quest’esame; il prof, Febbrari, mi ha sostenuto e mi ha spinto a crederci. 

grassi ssc nap La valutazione di 10 milioni non mi pesa, assolutamente. Me lo ha ricordato lei, ma dal momento della cessione, quella in cui per un attimo ci ho pensato, non avevo avuto più modo di soffermarmi. 

Da ragazzo mi ispiravo ad Hamsik, pensavo di voler diventare come lui. Sa quando ti chiedono: ma il tuo giocatore preferito? Eccolo, sempre stato Marek. Il giorno in cui ha segnato il suo primo gol in Italia, con la maglia del Brescia al Milan, io ero allo stadio. Gliel’ho raccontato soltanto qualche giorno fa, mi sono preso il tempo giusto per entrarci in confidenza. Gli ho ricostruito l’azione. E lui ha sorriso, con stupore. Non solo gran giocatore, ma gran bella persona. 

Di Napoli ho visto poco, perché l’inizio non è stato dei migliori: arrivo e mi rompo. Ero appena atterrato, riflettevo sulla fortuna che mi aveva portato così giovane in un club del genere, a lottare con le prime, e mi sono ritrovato in clinica per l’intervento al menisco. Vivo ad Arco Felice con la mia fidanzata, però papà è già venuto un paio di volte, anche con amici, a veder le partite. Mamma arriverà ora, con mio fratello maggiore”. 

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