Diciassette punti in più rispetto allo scorso anno. Senza un fatturato stellare, per intenderci, alla Real Madrid. Senza innesti costati milioni e milioni e milioni. Senza aiutini, senza errori a favore.
Un secondo posto quasi blindato, così inaspettatamente quanto meravigliosamente: è un Napoli straordinario quello che supera l’ennesimo ostacolo, il Genoa per essere precisi. Una partita giocata su ritmi altissimi, prima con un primo tempo insolito, poi con un secondo tempo a mille all’ora, senza fermarsi mai e senza mollare nulla.
Carattere, forza, anima: questo Napoli non ha aggettivi che lo descrivano appieno. Rabbia, determinazione, concretezza, abnegazione. I ragazzi di Sarri si superano, vanno in vantaggio ma una squadra così è sempre un passo avanti. Perché lo scudetto non arriverà, ma questo Napoli ha già vinto, perché ha gli attributi, perché ha i colpi giusti, perché sa giocare a calcio, come nessuno in Serie A. Sa gestire la pressione, sa reagire i colpi, sa di non doversi fermare mai. C’è chi elogia giustamente la Juve per il suo cammino ma il Napoli è sempre lì, a rispondere colpo su colpo, a continuare l’inseguimento, a persistere nel fiatare sul collo alla Vecchia Signora. Perché il Napoli vince, a prescindere: al San Paolo trionfa il calcio, trionfa l’onestà, trionfa una squadra che, nella sua scalata, ha contato solo e sempre su se stessa. Perché Higuain è pazzesco, il cuore di questo gruppo. Perché i record sono stati stracciati, questa squadra sessantasette punti in trenta giornate non li aveva mai fatti. Tutta farina del proprio sacco. Senza interferenze esterne e già questo è una bella, bellissima vittoria.