Se nasci nel 1982 e vivi a Napoli tutta l’era Maradoniana, da bambino, il tuo sogno non può essere slegato da un pallone di cuoio che gira accarezzando l’infinito.
Holly e Benji invece ti danno la spinta in quei lunghi pomeriggi a casa da figlio unico: sono i tuoi fratelli, i tuoi amici e il tuo parco giochi che non c’è.
Il calcio ti entra dentro e non ne comprendi neanche il motivo.
Intanto gli album Panini diventano il tuo pane quotidiano, le date di nascita e le storie dei calciatori ti dissetano, le partite allo stadio con tuo padre ti fanno respirare.
E quella palla onnipresente nella tua vita, nella tua stanza o dove capita, basta ci sia un termosifone a fare da porta o una bussola e un comodino pronti a fare da pali.
A 8 anni già provi a fare il tuo primo giornale di calcio con i fogli bianchi che ti porta tuo padre da lavoro; a 12 l’album provi a disegnarlo ed elaborarlo tu in occasione dei Mondiali del 1994.
I piedi non ti aiutano a cullare il desiderio di trasformarti in calciatore ma a 18 anni, quando durante un sogno notturno palleggi con Galletti allenandoti sul terreno di gioco del San Paolo… al risveglio ti resta tanto amaro in bocca.
Per cancellarlo hai bisogno dello zucchero: serve tempo e forza per creartelo da solo, così come facevi con quei giornali da bambino.
Giurisprudenza e il mondo dell’avvocatura provano a dirottarti ma riesci giusto in tempo a sterzare e salvare la tua vita: nel 2011 nasce SpazioNapoli.it, giorni di riflessioni soltanto per la scelta del nome ma il 12 gennaio è online tra mille salti mortali. Diventi editore senza neanche saperlo. Non hai i soldi per grafici, webmaster o quanto altro e così fai tutto da solo. L’obiettivo è un po’ quello che dichiarano tutti gli allenatori in conferenza: guardare soltanto alla prossima partita.
E di partite da affrontare SpazioNapoli ne ha avute tante, scendendo in campo nella giungla dell’informazione napoletana sul web, dove non esistono segnali e regole: la prima volta da brividi a Castel Volturno, le partite della Primavera, la diretta webradio dalla Viareggio Cup, il primo accredito al San Paolo, il ritiro a Dimaro, le trasferte, la Champions…
Momenti di luce piena e momenti di buio, ma mai pesto, perché a guidarti c’è stata sempre la passione e la consapevolezza di stare vivendo un sogno, questa volta in carne e ossa e non come quello con Galletti.
Oggi SpazioNapoli scende in campo quotidianamente con 500.000 persone al suo fianco e l’emozione è indefinibile: cinquecentomila volti azzurri, praticamente uno stadio San Paolo stracolmo e moltiplicato per 8. Impressionante soltanto ad immaginarlo.
Non siamo più soli nel nostro sogno, siamo con voi e non possiamo fare altro che ringraziarvi per averci scelto.
Questo zucchero ha cancellato tutto l’amaro e c’è “spazio”, è il caso di dirlo, solo per il dolce. Più bello assaporarlo con tutti voi, magari in attesa di una bella torta con tre colori…
Antonio Manzo
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