Assente ingiustificato a Udine, faro azzurro con il Verona al San Paolo. Ieri pomeriggio, nel giorno della prima assenza di Higuain in campionato, Marek Hamsik prende le redini della squadra e si erge a leader assoluto del Napoli.
Capitano certo, ma senza il Pipita lo slovacco sa di doversi caricare di ogni responsabilità in campo. Un fardello difficile da mantenere, il 17 azzurro – però – ci riesce senza problemi.
Un avversario modesto ed arrendevole dirà qualcuno. Il Verona non è uno squadrone, e su questo siamo tutti d’accordo. Ma anche l’Udinese di certo non lottava per le zone alte della classifica e reagire dopo la doppia batosta del Dacia Stadium – sconfitta, con conseguente allontanamento dalla Juve in classifica, e lunga squalifica di Higuain – non era così semplice. Non era una banalità.
Marek lo sa e la concentrazione è stata altissima. 70 passaggi riusciti su 78. Presente in ogni azione, decisivo nei primi due gol. È lui a servire Callejon ben due volte: nella prima occasione lo spagnolo batte a rete e Gabbiadini realizza sulla respinta di un reattivo Gollini. Poi confeziona un assist delizioso – quasi da terra – per il 7 azzurro che lanciato in porta guadagna il calcio di rigore.
E proprio Callejon è una vera furia. Il suo zampino è in tutti i gol. La sua presenza costante dietro, avanti e in area di rigore. Spina del fianco nella difesa scaligera, semina il panico tra Emanuelson e Souprayen (poi espulso). Ala destra, a tratti terzino, nel finale centravanti. 10, 6 km percorsi e il secondo uomo più veloce degli azzurri (31,67 km/h di sprint). Il tutto senza perdere un minimo di lucidità. Ma quanti polmoni hai Josè?
Marek Hamsik e José Maria Callejon, la strana coppia. La mente e la corsa. L’assist ed il gol. Sono loro i due leader azzurri. Gonzalo in tribuna sorride, sa di aver lasciato le chiavi della squadra in buone mani. Sorride, di sicuro, anche Sarri. Questo Napoli non s’è perso d’animo.
Andrea Gagliotti
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