Una decisione unanime, la parola fine su un rapporto che trascende il calcio e va oltre, incarnando un’intera città. Totti, la Roma e quel solco tracciato dall’intero entourage giallorosso. Da Pallotta a Spalletti, passando per Baldissoni. Persino Sabatini, ai saluti anche lui, ha espresso un parere perentorio in merito.
Pochi, minimi, dubbi, come riportato dal Corriere dello Sport, sul futuro del capitano giallorosso. Dal: “Decidi tu quando smettere“ del presidente all’invito, deciso, alla porta il passo è stato breve, brevissimo. Non adatto alle ambizioni, al progetto giallorosso, non più. Non c’è prestazione che tenga, come l’ottimo ingresso in campo contro il Bologna, con tanto di assist per Salah. Francesco Totti non è più all’altezza, non per giocare ad altissimi livelli. A pensarci la nostalgia non può che cogliere di soprassalto, sintomo degli anni che avanzano inesorabili. Il tempo come una scure sul talento immenso.
Amarezza, tanta, ed un filo di malinconia per il capitano giallorosso. Tutta nelle parole che avrebbe confidato agli amici dopo la sfida contro i felsinei: “Venite allo stadio nelle tre partite che restano. Perché saranno le mie ultime con la maglia della Roma“. Nella speranza, che proprio come contro i rossoblù, ci sia spazio anche per lui. L’addio, sentito, alla sua gente, più di un mero atto dovuto.
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