Fabrizio Corsi è il presidente dell’Empoli ma, in una sfida come Roma-Napoli, ha più di un motivo per fermarsi davanti alla TV e godersi un match dal sapore di Champions. Al Castellani dal 1991, tra i tanti tecnici con cui ha avuto a che fare, Corsi ne ricorda due in modo particolare: quelli che oggi siedono sulle panchine di Roma e Napoli, Luciano Spalletti e Maurizio Sarri.
Il numero uno dell’Empoli ha rilasciato una bella intervista sulle colonne dell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Ecco gli spunti più interessanti, raccolti dalla nostra redazione: “Ricordo che alla terza di campionato, in Lega Pro, perdemmo contro il Como. Voleva dimettersi e gli dissi che non se ne parlava: fummo promossi in B, a fine stagione. Oggi Spalletti è un uomo solo al comando della Roma: se avessi Totti sarei felice, perché partirei con un vantaggio ma nella gestione del caso la società non lo ha aiutato. Lui fa anche il dirigente, passa per le camere, controlla i suoi, insomma un ruolo che spetterebbe ad altri. Luciano non smette mai di studiare: se resta a Roma inventerà qualcosa tatticamente per la prossima stagione” – dice.
Poi su Sarri: “Temevo per lui: il suo calcio è tutto sacrifici ed allenamenti, pensavo a Napoli non lo avessero accettato. Un mese dopo il Napoli era in testa, avrebbe potuto vincere il campionato, ma tutto sta nell’ambiente, con quello Juve che dà dieci punti in più alla squadra, quello azzurro ha troppe pressioni. Maurizio, nonostante tutto, insegna calcio in una forma nuova che, spero, diventi un riferimento in futuro. Calci piazzati? Posso garantire per una ventina di schemi….”.
Infine, un pronostico sulla gara odierna: “Dico un pareggio: non uno zero a zero, ma un pareggio. Con buona pace di Spalletti…”.