Una Champions diretta che vale più di 40 milioni e non solo: il Napoli non può davvero fallire

Tornare in Champions per il Napoli è questione di prestigio, certo. Battere il Frosinone ed arrivare secondi da questo punto di vista rappresenta il giusto premio ad una squadra che, sostenuta all’inverosimile da una tifoseria unica in Europa, ha portato a termine un’annata straordinaria, molto al di sopra delle più rosee aspettative. Ma ci sono vari aspetti da non sottovalutare assolutamente. Il primo riguarda gli introiti derivanti dalla competizione internazionale. Il fatturato del club azzurro potrebbe subire un’impennata verticale, incassando circa quaranta milioni di euro destinati ad aumentare in caso di particolari condizioni. Analizziamo nel dettaglio come si struttura la ripartizione economica: la semplice quaificazione ai gironi di Champions garantisce 12 milioni, con un bonus vittoria e un bonus pareggio rispettivamente pari a 1,5 e 0,5 milioni, oltre al ricco market pool dei diritti televisivi che solo nella prima parte ammonta a circa 25 milioni.

"Notti magiche inseguendo un gol" cantava Bennato nella sound track dei mondiali '90, è così anche per gli azzurri, che affrontano le grandi sfide in casa propria con un giocatore in più, il proprio pubblico. Sono loro i veri campioni...

Andando ad analizzare il market pool riferito alla stagione precedente, c’è un dato rilevante che potrebbe incrementare ancor di più il fatturato azzurro, infatti per l’Italia sono stati stanziati 110 milioni, 10 dei quali alla Lazio dopo l’eliminazione ai preliminari contro il Leverkusen. Altri 50 milioni suddivisi in base alla classifica dell’ultimo campionato di Serie A ed alle prime due posizioni e la seconda metà ripartita in misura proporzionale al nu­mero di partite disputate in que­sta edizione della Champions. Ciò significa che nel caso in cui la Roma dovesse innanzitutto arrivare terza e dovesse fallire la qualificazione alla fase a gironi, al Napoli toccherebbe una fetta di torta più ampia, ragion per cui il budget spendibile sul mercato diventerebbe ancor più corposo di quanto già non lo sia.

Mercato di primo livello. Prima e ovvia conseguenza di ricavi maggiori sarebbe la possibilità di muoversi in maniera più decisa sul mercato. Per diventare definitivamente grandi bisogna acquistare giocatori di livello, top player per intenderci, che sappiano abbinare doti tecniche a carisma e dedizione in una piazza esigente come quella di Napoli. Bisognerà agire con estremo raziocinio, andando a rintracciare i profili che più si addicono alle richieste di mister Sarri, sporgendosi concretamente quando ce ne sarà bisogno. Questa volta non ci saranno attenuanti, il materiale per agire c’è tutto, De Laurentiis e il ds Giuntoli avranno un bel po’ da lavorare.

Conservare il tesoro. Non finisce qui. L’ultima giornata di campionato inciderà in maniera probabilmente decisiva anche sul futuro di Gonzalo Higuain: il capocannoniere azzurro fa gola ai più grandi club d’Europa che gli garantirebbero un contratto sicuramente più facoltoso e un palcoscenico di maggior rilievo, con la concreta possibilità di arricchire il perosnale palmares con qualche altro titolo, fattori che a Napoli sarebbero ancora incerti nonostante una stagione da record. Trattenere il Pipita potrebbe risultare il miglior acquisto per il prossimo anno, società, squadra e tifosi ne sono consapevoli, così come lo sono del fatto che se c’è una strada per trattenerlo è proprio quella che conduce alla Champions. L’argentino potrebbe rimanere indifferente alle sirene delle pretendenti ma dalla sua il club partenopeo dovrà assicuragli prestigio internazionale e un progetto vincente che lo convinca per il quarto anno consecutivo a sposare la causa azzurra.

Vincenzo Palomba
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