Dura la via da direttore sportivo. Bisogna scovare giocatori, conoscerne ogni aspetto e prevedere se possano inserirsi al meglio in uno contesto cittadino oltre che in una squadra già fatta, prima di passare all’offensiva e provare ad acquistarli. Il tutto si complica ancora di più se dopo un lungo lavoro durato mesi il calciatore in questione rifiuta la destinazione.
Ed è più o meno questo ciò che sta accadendo al Napoli e a Cristiano Giuntoli. Il d.s. partenopeo sta lavorando giorno e notte per mettere a disposizione di Maurizio Sarri un organico completo il più possibile prima della partenza per il ritiro di Dimaro, ma a rallentare tale operazione sono i rifiuti che il Napoli si è visto arrivare da vari giocatori. Tre per il momento: Klaassen, Vrsaljko e Zielinski; si arriva anche a quattro se si conteggia Lapadula che ancora non ha sciolto le riserve sulla destinazione da scegliere per il prossimo anno.
Ad interrogarsi sul fenomeno dei “no” pervenuti da questi calciatori è la Gazzetta dello Sport che, nella sua edizione odierna, prova a sviscerare i possibili motivi che hanno portato a questi rifiuti: “C’è qualcosa che non funziona come dovrebbe nel mercato del Napoli. Trattative avviate con largo anticipo, ma mai concluse; società che s’impuntano sulla richiesta e, laddove si trovasse l’accordo, ci sono i no dei calciatori a rendere tutto più complicato. Insomma, gli sforzi di Cristiano Giuntoli si stanno dimostrando vani. Probabile che la politica societaria abbia convinto poco i suddetti calciatori e i loro procuratori. Una questione di ingaggi oppure di diritti d’immagine, fatto sta che ben quattro no rappresentano un dato che dovrebbe far riflettere il presidente De Laurentiis“.