Il derby del cuore è una sfida ( diciamo così) privata, giocata in anticipo al netto dello stress: Napoli- Fiorentina, cioé Inler- Behrami, cioé la Svizzera (pallonara) da tener desta in una serata di suggestioni, di patriottismo, di pura soddisfazione.
I figli so’ piezz ‘ e core ovunque e Inler- Behrami è uno spicchio di nazionale rossocrociata che se ne va spasso per l’Italia a mostrar fieramente i propri gioiellini che si affrontano, si sfidano, si confrontano e si preparano per l’assalto all’Europeo, l’ 11 ottobre a Basilea, contro un Montenegro da battere per esigenze « vitali » .
IL GANCIO DI GOKAHN – Napoli e Fiorentina non lo sanno, ma quel match da attraversare in una serata elettrizzante è già andato in scena, in maniera virtuale, in Svizzera, al Sant Jakob Park, il 6 settembre scorso, prima che Inler e Behrami battessero la Bulgaria ( 3- 1), quando spaziando tra le pieghe dell’immediato futuro, regista e tuttofare hanno scoperto che stava per arrivare l’appuntamento: amici contro, in uno dei santuari del calcio, lo stadio di Diego, ora lo stadio di Gokhan, padrone di casa ospitale assai, ed ironicamente a modo suo:
« Ti mando ko » .
CIAK, CHE REGISTA – Il ruggito del leone, stavolta privo della maschera sfoggiata alla presentazione, s’è avvertito nella Napoli che ha eletto Inler ad idolo popolare, un ohhhh d’ammirazione per ogni lancio millimetrico e l’esortazione collettiva del San Paolo ( « tira, tiraaaa » ) per ogni chances pure teorica che si presenti ai trenta metri della porta avversaria.
L’amore a prima vista è sbocciato nell’aprile scorso, il 17, in quell’inconsueta freddezza mostrata da un calciatore dinnanzi ad una prodezza balistica degna d’un applauso e quell’atteggiamento rispettoso dell’amarezza dei 60mila di un Inler ormai proiettato nella sua nuova dimensione azzurra, fece scoccare la scintilla.
Erano i giorni dello scudetto inseguito da una città intera, erano pure i giorni in cui si ricamava intorno ad Inler, alla sua versatilità, all’interesse ormai pluriennale verso un soggetto del desiderio di Mazzarri: tiro da trenta metri, all’incrocio, e lui che non esulta, che nello spogliatoio spiega:
« Ho amici svizzeri tifosi del Napoli, con loro chiacchiero e mi diverto, mi è sembrato giusto non dare in escandescenze » .
IL PRINCIPE – Inler è l’epicentro del mercato per due estati, il mediano dai piedi buoni intorno al quale Mazzarri sceglie di focalizzare la propria attenzione tattica: Pozzo lo blocca per un anno ma al secondo deve piegarsi dinnanzi all’offerta di De Laurentiis e anche alle ambizioni di un giovanotto verso il quale nutre affetto. Sedici milioni di euro manderebbero al tappeto chiunque e a un gancio del genere risulta impossibile resistere: Inler al Napoli, scusandosi per il ritardo.
ARRIVANO GLI AMICI – E’ una notte da assaporare, questa: dall’altra parte c’è Behrami, compagno in Nazionale, amico di vecchia data, e in tribuna, vista la circostanza, il richiamo di una gara dai risvolti speciali e l’immediata presenza del Villarreal, c’è pure Dino Lamberti, molto più di un procuratore, che ha colto anche l’occasione per andare a salutare suo padre a Cava de’ Tirreni.
Il ring è il San Paolo e c’è da schivare i colpi di quel diavoletto biondo già avvisato una ventina di giorni fa e con il quale c’è già fissato il ritrovo in Nazionale: prima del gong, qualcos’altro avranno da dirsi.
«Vuoi vedere come ti metto ko?» . Qua i guantoni…